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JACOPO DI DANTE: «Per lo detto demonio l'appetito della gola si considera, che in ciò gl'induce; il quale con tre gole figurativamente è formato, siccome per tre modi cotale appetito per loro si possiede: de' quali l'uno è di quantit

Ignorantissimo, considera prima la favola se sia nuova, meravigliosa, piacevole, e se ha l'altre sue parti convenevoli, ché questa è l'anima della comedia; considera la peripezia, che è spirito dell'anima che l'avviva e le moto, ché se gli antichi consumavano venti scene per far caderla in una, in queste sue senza stiracchiamenti e da se stessa cade in tutto il quarto atto, e se miri piú adentro, vedrai nascer peripezia da peripezia e agnizione da agnizione.

Non morte, non onta, e neppure tutte queste parole. Non si osa dire ciò che importa. E la coscienza è una piaga che non guarisce mai e che tuttavia lascia vivere. Io ho supplicato perché mi fosse concesso di tacere e di partire. Non domando se non questo. So la mia vita. Considera che io sia gi

Malanno! considera mia moglie: al postutto si ha un cuore da disponibilit

Ma non sarebbe completa la descrizione, se tralasciassi di parlare del diritto speciale dei contadini della Groninga, chiamato beklem-regt, il quale si considera come la principale cagione dello Stato straordinariamente prospero di questa provincia.

Ah! Donato non può resistere a quelle parole benigne, a quella carezza tremante, a quell'accento commosso e melanconico di un vecchio adorato che considera la colpa del figlio come una disgrazia della sorte. È in piedi d'un balzo, riasciuga la faccia lagrimosa, si guarda intorno... Meglio così... non era che un sogno.

Egli si mise a camminare per la stanza, poi si avvicinò all'adorata giovinetta, e posandole la mano sulla spalla: Sento che la disgrazia è irreparabile, è vicina egli disse e nello stesso tempo non oso fermarvi la mente. O Lucilla, perduto mio padre, che mi rimane? La mamma è buona, mi vuol bene, io ne voglio a lei; ma ella considera le cose sotto un punto di vista tanto diverso dal mio!

Nella nostra «tavola dei valori» un altro titolo altamente quotato è l'eguaglianza degli uomini: il cristianesimo considera tutti gli uomini eguali dinanzi a Dio, la democrazia li considera eguali dinanzi alla legge: il Tolstoi, come abbiamo visto, dice espressamente che la diseguaglianza degli uomini è una «menzogna». Il Nietzsche invece esige che si distingua tra forti e deboli, tra abili e inabili, tra padroni e servi.

«La giustizia considera gli atti, non le intenzioni. Si arresta chi ha commesso un crimine, non chi va a commetterlo. Ciò è giusto; però, se si arrestasse prima, il crimine non sarebbe commesso. Così, per essere troppo elementari, certe verit

Quando si considera che volumi innumerevoli furono gettati alla moltitudine ammirata per narrare la vita d'uomini che sconvolsero popoli e Stati e allagarono il mondo di sangue, non d'altro vigili che dell'utile proprio, e convinti di essersi compri il diritto di far servi gli uomini tutti a soli; e che poi, a sommare tutte le parole di molti storici, non esce un quarto di pagina per toccare di chi pur vivendo ed operando al pubblico cospetto, possedette la virtù vera, la virtù senza l'egoismo; ci assale un'amarezza invincibile, un'amarezza così sconfortante da travolger persino i nostri giudizi, da comandar quasi anche a noi medesimi la noncuranza comune. Se non che un pensiero più indipendente sorvola agli altri e li fa tacer tutti, e il desiderio di convivere a lungo cogli uomini rari e dimenticati, narrando di loro quel che gli altri tacquero, diventa un così forte bisogno, da costringerci a tentar l'opera, anche nella certezza che nessuno vorr