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La sera del 21 lasciavo l'incantevole golfo di Napoli a bordo dell'Egitto, vapore di Rubattino, con un temporale indiavolato che dalla coperta del bastimento non ci concesse neppure di dare l'ultimo addio a questo lembo di paradiso disceso nella crosta terrestre.

E non dimentichiamo uno dei più importanti elementi, cioè disposizione a sofferenze e privazioni di ogni genere, come pure ad incorrere in disinganni su tutta la linea. Così armato, il 17 novembre lasciavo il lago di Como con quanto ho di più caro al mondo, per avventurarmi nel nuovo pellegrinaggio.

Due cose: primo: che una di quelle donne amasse me; secondo: che quell'amore fosse permesso. Per la prima cosa mi dicevano timido; per la seconda, ingenuo. Io lasciavo dire. «Dunque, la moglie d'altri: no. Restava una moglie per me. Ma, dicevo, bisogna trovare una che mi ami; ed io non la trovavo. Poi, io non ero esente da qualche inquietudine. La mamma non mi consigliava il matrimonio.

E lasciavate correre? Lasciavo. Ma perchè, di grazia, perchè? Perchè, signori miei.... Ma debbo io dirvi tutto, dall'a fino alla zeta? Dite, dite! gridarono ad una tutte le voci del capitolo.

Non la lasciavo sola mai, o più raramente e più brevemente che poteva, non la contraddiceva in nulla, prevenivo i suoi desideri, non le dicevo che parole buone, facevo cento fanciullaggini per tenerla di buon umore.

E quando la lettura fu terminata, e il Lostini, levando in alto le scarne mani, esclamò scioccamente, al suo solito: Tu sarai il primo simbolista d'Italia! io, che ordinariamente tacevo e lasciavo prima parlare gli altri, scoppiai in un energico: Zitto! Non dire bestialit

Più tardi, quando fui obbligato a riunirmi con mia madre, resistetti alla tentazione. Me ne tormentai, non lo nego, ma vinsi, e mantenni il giuramento pel bene di tutti. Clelia Pel mio bene anche!? Mario . Ti lasciavo finalmente libera... libera di disporre, come meglio ti piacesse, della tua vita. Clelia Di’: tu lo sapevi:... io te l’avevo scritto. Mario Clelia

Quando la vedevo, pensavo ancora: È mia.... Per dir meglio: sarebbe stata.... Intanto si preparava il corredo, la casa. Io le lasciavo la direzione di tutto. Tutto ciò che faceva, era ben fatto. Che fosse contenta lei, questo era l'interessante.

Me le danno, sai, le trentamila lire? diceva Toniolo affacciato alla finestra. Se non me le davano, lasciavo a loro anche la ragazza; non ch'io sia interessato, ma quello che ci vuole ci vuole, e poichè faccio questo sacrificio di mettermi la catena al collo per la seconda volta, qualche compenso è giusto.

E nell'impeto dell'indignazione dimenticavo Fausta, mia madre, tutti i nobili sentimenti che mi avevano guidato e sostenuto fin allora; e mi lasciavo sopraffare dalla nausea di dover vivere una vita così vacua, così meschina, così immeritevole fin del sacrificio delle basse gioie e dei vili piaceri, principale occupazione della maggior parte degli uomini.