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LAMPRIDIO. S'Olimpia m'ama io sto benissimo, se non m'ama io sto assai peggio che morto: non sai tu ch'ella è l'anima mia? non amandomi come potrei viver senz'anima? sarei un che vivesse morendo sempre. PROTODIDASCALO. Larva d'uomo. LAMPRIDIO. Lasciam questo: che sai d'Olimpia mia?

Saltato avrebbe ogni fossa, ogni sbarra per appiccare il filo con Terigi, quantunque ei fosse, come Turpin narra, fallito, al verde e l'odio di Parigi, Prima nel fòro ha perduta la sciarra co' suoi parenti da' gabbani grigi, poscia è diserto dal suo cappellano e da' contrabbandier di Montalbano. Lasciam per poco la bizzarra in pena d'esser come un cadavere abborrita.

l'uno, l'altro in sulle prime seppe trovar parola; si riguardarono muti, tenendosi strette le destre; ciò che sentivano in quel momento non avrebbero saputo dirselo. Ascolta, mio Rocco!... Tu lo vedi il mio cuore, non è vero? Oh! Damiano..... lasciam tutto il resto adesso; e parliamo di te.... di loro. Da tre settimane io ti stava aspettando. Dopo quel ....

Via, lasciam tutto questo: riprese l'ex frate: non è di voi che si tratta, ma della vostra famiglia. Prima di tutto, vi confesso che compiango l'abbandono in cui vedo la sorella vostra.... Ditemi un poco, quali sono le sue inclinazioni? la sua morale qual'è?... Oh, veda! essa è un angelo di bont

La donna piace per un poco, poi viene a fastidio; ma questo quanto piú invecchiamo piú ne piace. Lasciam questo: che cerchi da me? BALIA. Ho da farti un'ambasciata di Olimpia. MASTICA. Che fa? BALIA. Eh! che fa la povera martorella? piange e sospira sempre, so come gli occhi possano supplire a tante lacrime e il petto a tanti sospiri. Io ho visto femine innamorate, ma non mai come questa.

COMPRIMARIA. A gridar non mi arrischio.... Lasciam fare all'orchestra.... COMPRIMARIO (voltandosi con vivacit

"Lasciam che il mondo seguiti "Le usanze inveterate; "Che le donne ci aizzino "A passioni dannate; "Che le fanciulle uccidano "I bambini illegali; "Che le piaghe si coprino "Con fiori e madrigali!

Intrecciamo le gemme alle ghirlande, Voghiam sul mare verso l'orizzonte, Fin lontano lasciam le nostre impronte, Carichi di tesor, di spoglie opime, L'arte seguiamo paurosa e grande! Noi ritorniamo vêr le cose prime, Tentiam svelare ciò che in noi si muove, Le nostre gioie le troviamo dove Brillano chiare le dorate rime, Nella purezza delle forme nuove.

Viviam!... Lasciam che passino Servi all'istinto gli anni! Tutti avrem pari i gaudii, Tutti pari gli affanni!.... L'eternit

Le nostre perdite eran maggiori, quali non lo furono in qualunque pugna del mezzogiorno. La gente era stanca, il nemico avea comparativamente perduto pochissimo. Le sue genti fresche, intatte, e le sue posizioni formidabili. Eppure bisogna vincere! E lo ripeto! lo rammentino bene i nostri giovani concittadini assuefatti a stancarsi con campagne di quindici giorni, rammentino che noi, d'una generazione che passa, tanto lasciam da fare a loro, perchè non avemmo costanza, e che la redenzione di questa patria infelice dipende dal volerla tutti, e tutti contribuirvi, e sopratutto aver fiducia in noi stessi e nella vittoria quando sapremo farla piegare ad una volont