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Il Kloss, la guardava sempre con un barbaglio umido negli occhi torvi; poi, incollerito, battè un piede per terra perchè l'altra smettesse di piangere, lo ascoltasse; e da padrone, duramente, aspramente, impose le sue condizioni, che furono ascoltate con terrore, con spavento.... che furono tutte accettate, sommessamente, umilmente, con dei "" appena intelligibili, bisbigliati con voce fievole, tra i brividi, i tremiti, i singhiozzi soffocati.

La semplice melodia iniziale fluì pura e piana dalle dita della bimba, e fu ripetuta dal pianoforte solo. L'ostinato crescendo della seconda frase si sollevò gradualmente fino all'appassionata nota acuta, e poi si lasciò ricondurre alla mitezza, dai trilli ritrosetti e teneri come un uomo incollerito s'intenerisce alla voce di un fanciullo. Marziali note al pianoforte.

E mentre attorno continuava il va e vieni, continuavano i soliloquii, le corse ansiose, e il pianto di quello che s'era messo con la faccia al muro, qui, a qualche passo da me, quel padre seguitava a sollecitare il figliuolo, e ora, incollerito e angoscioso, quasi lo investiva con la solita domanda che non ha mai risposta: Ma dimmi, dimmi... Ricordi? Dimmi... Ti ricordi?...

Ma non vede? mi rispose incollerito come se l'avessi offeso. Non s'è accorto? Non ha osservato? Non capisce che non può camminare? E mio fratello la vuole sposare per forza! Non gli dice stupido? Oh no! esclamai. Come, no? gridò Topler. Come, no, se lei sposerebbe me più volentieri di lui? Non potei a meno di sorridere. È sicuro riprese l'altro.

Non parlò, non fiatò; stese la mano con gesto di minaccia, come se avesse detto: «Me la pagherete!» E furiosamente partì. È impossibile descrivere la tremerella che assalse don Omobono. Fuori di per la paura, accompagnò il prelato incollerito fin sulla porta, e sprofondandosi in un inchino, balbettò sommessamente: Ecce....cellenza.... reve.... reverendissima!

Spedì sua figlia Clarissa, una personcina briosa e disinvolta, in un collegio a Bruxelles; disse addio alla sorella Carlotta e alla nipote Adele e affannato e incollerito si arrampicò nel treno di Chiasso, seguito dall'imperturbabile Antonio.

Voi siete un pazzo! esclamò Roberto incollerito, voi mi spingete a perdere ogni moderazione, a uscire da ogni ritegno. E febbrilmente Roberto toccava un acuminato tagliacarte, con impugnatura d'oro e lama d'acciaio, che era sul tavolino. Gli sguardi coruscanti, la fisonomia stravolta, promettevano poco di buono. Ho avuto torto di venir qui esclamò con voce soffocata dalla collera sono in casa vostra.... debbo, fin che sia possibile, contenermi.... Non mi eccitate ad estremi.... Voi avete il fare sprezzante, provocante di certi uomini della vostra razza.... razza odiata, che si crede tutto permesso, e non ha la virtù di riparare onestamente, nobilmente a un'ingiustizia, a mali che ha cagionato e che sarebbe in suo potere di terminare.... Avrei dovuto farvi venir altrove.... E mi sarebbe bastata una parola per costringervi a recarvi da me, a umiliarvi innanzi a me.... Ma io sono generoso, e volevo risparmiarvi molto dolore.... Voi non sapete comprendere la grande bont

Lorenzo s'accorgeva di questo affissarlo del figliuolo, per quanto i falsi occhî di lui sfuggissero ratti, appena quelli paterni facessero a incontrarli, e se ne irritava, quasi indovinandone il segreto motivo. Che cos'è che mi guardi con quel tuo occhio di serpe? gli gridava incollerito. Hai paura che io stia troppo bene? Emilio non rispondeva; arrossiva un poco e si allontanava a capo basso.