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C'è, caro mio, che ho promesso di presentarvi quest'oggi ad una bella signora. Me? dimandò il giovine, inarcando le ciglia. Voi, certamente; che ci trovate di strano? Nulla, e tutto. Chi è questa signora?

Che c'è? chi mi chiama? gridò egli con piglio impaziente. Son io, messere Anselmo; non mi conoscete? Io! persona, prima; borbottò il Picchiasodo; e che altro sei tu? Il Maso, messere; non mi abbandonate. Sono il ragazzo dell'Altino. Ah! disse il vecchio soldato, inarcando le ciglia. Diffatti, la riconosco, quella tua faccia di capocchio. Vien qua, buona lana, e non avertelo a male.

Subito, l'immensa mandra delle belve cavalcate dai pazzi protese sui flutti musi innumerevoli, sotto il turbinìo delle criniere che chiamavano l'Oceano alla riscossa. E l'Oceano rispose all'appello, inarcando un dorso enorme e squassando i promontorî prima di prender lo slancio.

Il leone dopo essersi allungato due volte e aver sbadigliato lungamente inarcando la lingua come una bestia che sa di potersi pigliare i suoi comodi, si affacciò allo sportello, guardò con aria d'indifferenza il barone di Rosen cui era venuto, suo malgrado, la pelle di cappone; e discendendo nello spazio riservato agli spettatori, incominciò a passeggiarvi per lungo e per largo, agitando la coda, e mandando un certo suo ruggito prolungato e sommesso in suono di soddisfazione e di gioia.

Ah ? disse Mrs Doyle inarcando le sopracciglia color seppia, e pizzicandosi pensosamente il grosso mento. Allora, vediamo... Se è una poetessa, deve mostrarsi un po' strana... un po' diversa... deve vestire, sapete bene, in sciarpe rosse e simili cose... deve coltivare una linea originale, pittoresca. E poi potrebbe leggere i suoi poemi nei salons di New York. Gi

Una vecchia gallina in parrucca gialla... Si chiama Mrs Doyle. Ecco, adesso lo sai. Adesso sei contenta. Ma Nancy non era contenta. E' inglese? No, no, americana, del Far West. Un volatile delle praterie!... Un'anitra occidentale! Ah, ah, ah! com'è buffa! E Aldo rise lungamente, ma da solo. Quando ebbe completamente terminato di ridere, Nancy inarcando le sopracciglia disse: Ebbene?...

E l'eco dell'entusiasmo di San Giorgio si ripercuoteva ogni giorno alla Balma, con gran noia del signor generale. E così, diceva egli alla contessa, vedendola ritornare sul mezzogiorno a casa, lo avete sentito, il grand'uomo? Ma , rispondeva ella, ed è veramente grande; lo riconoscono tutti, a San Giorgio, anche i liberi pensatori. Ah! sclamò il generale, inarcando le ciglia.

Allora sui nostri pallori cadaverici, sulla mia Anima e su di me, i violini immensificati, inarcando la groppa del loro suono, soffiarono come gatti l'odio acido e giallo della loro gola bavosa! E la mia Anima esaltata gridò con voce sorda: Amico! Amico!... Guarda!

Picchiasodo, da uomo più materiale, era ancora al suo posto, e mostrava cogli atti di voler vedere il fondo all'orciuolo del vino. Scusate, messere; disse mastro Bernardo, avvicinandosi a lui; il nome del vostro compagno? Perchè? dimandò il Picchiasodo, inarcando le ciglia. L'ho sulla punta della lingua; prosegui mastro Bernardo, senza badare al piglio scontento di quell'altro.

Se no, consuma l'estro. Ritorniamo all'essenziale, che è la commozione. Perdoni, signorina; io conosco qualche cosa di meglio della commozione, per render poeta un uomo. Esempio: una preghiera sua. Ah! gridò ella, inarcando le ciglia e minacciandolo col dito levato. Il topolino bianco che fa capolino dalla sua tana! Il topolino bianco era il complimento.