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Per lui, frattanto, ho perduta l'occasione di guardar la faccia del Martorana. La contessa Quarneri volle rimetterci tutti in carreggiata, facendomi le sue congratulazioni. Sapete ora, soggiunse, dopo avermi lodato, che cosa vogliamo da voi, Morelli? Comandate, signora. Un'ode, ripigliò, un'ode sul povero fraticello. , dico, un componimento poetico a vostra scelta.

Leggiadro collare della Corona d'Italia, tu danzavi sempre, immagine cara, davanti agli occhi del signor Prospero Gentili. Di tanto in tanto quegli occhi si volgevano con paterna sollecitudine a quel biondo novizio che sedeva a fianco del priore, sostenendo abbastanza bene la sua parte di fraticello.

Qui poi avevo finito, e mi fermai per sentirne l'effetto. Le ascoltatrici erano commosse; ma più di loro il vecchio contadino. Lei la sa meglio di me, la storia del fraticello; diss'egli nella sua grande semplicit

Ma non è così; gridai io. La gabella ducale non c'entra per niente, oppure è molto più tarda. Il fraticello aveva fatto ben altro, da meritare quell'orribile sentenza. Se le signore permettono, la racconterò io, questa patetica istoria, che ricordo benissimo. Da bravo, raccontatela; gridò la contessa Adriana, giubilando e battendo le palme.

I Marsupini, ricca famiglia di Arezzo, ottennero primi che egli dipingesse nella loro cappella un Papa Onorio, in atto di confermar la regola dei santo fraticello di Assisi. Dopo i Marsupini venne la volta dei Bacci. Messer Giuliano Bacci aveva il patronato di una cappella in San Francesco, e volle che il valente artista vi dipingesse una Nunziata.

Questo fu: state cheti e m'ascoltate. Perché di Pietro piú ne sapea Cristo. Turpino scrive che le sputacchiate, a questa distinzion tra Pietro e Cristo, furon tremila cento e settantotto, e che rise Dodon che gli era sotto. Ma ripiglio la storia. Il fraticello de' costumi del secol predicava. Sedea Terigi proprio in faccia a quello, che con gli occhi suoi tondi l'ascoltava.

Quel paragone femmineo, del resto naturalissimo per chiunque avesse veduto in quel punto il fraticello solitario, ritto in piedi sull'ingresso della caverna, turbò fortemente il padre Prospero, che temeva sempre di vedere scoperto il segreto della signorina Adele Ruzzani, sua bella e capricciosa nepote. -, infatti.... balbettò egli. Il mio nepote ha una faccia che sembra piuttosto una ragazza.

Non va confuso cogli ordinari scrittori d'elogi chi recita e stampa le lodi d'un povero fraticello morto censessantacinque anni fa, chi con esse non mira a lusingare di rimbalzo la vanagloria viva e pagante d'un qualche discendente della famiglia onde emerse quel povero fraticello lodato.

Frate Adelindo era rimasto un pochettino sconcertato, vedendo che la sua cella era separata da quella di frate Prospero, suo ottimo zio e compagno di clausura. Senza formarsi un giusto concetto del suo nuovo stato, il vezzoso fraticello aveva fatto assegnamento su d'un quartierino per due, e non si era appunto preparato all'idea di restar solo in un ritiro di due camerette, come un antico Camaldolese. Ma infine, ci voleva pazienza. Frate Adelindo voleva esser uomo, e con la pazienza tirò anche dentro il coraggio. L'uscio, del resto, era di quercia, salde le sbarre, e una persona sprangata l