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Il professor Navaro fece una pausa, durante la quale noi esprimemmo il nostro biasimo per la condotta di quel gesuita di Rosario, poi riprese: «Avevamo per professore di patologia un pover'uomo, il quale suppliva alla scienza che gli mancava, colle ciarle, col tuono dottorale ed enfatico, e con una gran fede in stesso. Lo chiamavamo il dottor Dulcamara. Però, se i suoi colleghi ed anche gli studenti lo conoscevano per quel che valeva, in citt

Il Tolomei soltanto gongolava e si capisce. Il fatto, in certo qual modo, confondeva le tinte politiche della Cisalpina, veniva quasi a confermare che egli non aveva commessa una diserzione, un affare, e lo riabilitava agli occhi loschi della democrazia!... Ma quella banderuola del Fontanella?... Quel portentoso Dulcamara del Cantasirena?

« Ma, araldo mite della fiera e scheletrita mandataria, il curare riveste la tetra morte colle apparenze soavi del sonno... esclamò il professor Dulcamara esordendo alla parte pratica della lezione; e passò ad esporre i sintomi particolari di quella morte, che poco dopo potemmo osservare noi stessi. «Era il punto culminante della lezione.

«Quel giorno la sostanza prometteva d'essere interessante, e ci faceva sopportar con pazienza i fronzoli rettorici di cui l'ornava il professor Dulcamara.

Alla prodigiosa identificazione si arrivò poi mediante un ragionamento che rimase sempre la botte di ferro dei filologi impenitenti, e che, spogliato dalle lappole dei dulcamara, dagli orpelli dei ciceroni, dalle confusioni dei bertoldi, risulta impostato sulle seguenti proposizioni: 1) La SCIENZA ricerca la verit

Chi saranno? a quest'ora? che?... Entra nella sala un'elegante dottore Dulcamara, con uno spigliato moretto: quello pieno di gentilezza per le signore, e questo di regali: lo specifico elisire ci venne offerto con canto briosissimo e con lazzi sollazzevoli da eccitare le risa le più belle. La sera si passò piacevolmente, e a mezzanotte la sala era ancora lieta e affollata.

La madre di Giuda chiamavasi Bersabea o Bersibea nome di origine caldaica, ma abbastanza espressivo anche nella lingua nostra. Era donna di temperamento vivace, inclinata alle bibite forti, segnatamente all'assenzio di Neufchâtel, ch'ella fabbricava in segreto con una mistura di alcool, dulcamara e verde di rame.

Era una Lucia insuperabile e una adorabile Elvira nei Puritani; riusciva ugualmente nelle parti di sentimento come nelle parti comiche, e noi ricordiamo con qual brio ella cantasse a lato del Ronconi, insuperabile Dulcamara, la briosa parte di Adina nell'Elisir d'amore.

«Vidi alcuni de' miei compagni che piangevano; altri, allevati devotamente, si fecero il segno della croce, poi lo ripeterono su di me. «Un vecchio bidello bisbigliava tutto compunto: « Requiem æterna dona eis, Domine. «Vidi il povero prof. Dulcamara che si mordeva i pugni ed esclamava con una convinzione, che in quel momento non mi parve neppur comica: « Maledetta la mia scienza!

«Il prof. Dulcamara alzava le braccia in alto, giungeva le mani, crollava il capo co' suoi grandi gesti da meridionale, ed esclamava fuori di , andando su e giù per la stanza: « Cosa mi tocca sentire! Cosa mi tocca sentire! «Furono le ultime parole che udii.