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Questo vocabolo viene dai commentatori diversamente interpretato, perchè, come vedremo in seguito, ricorrono in tale mese gli anniversarii di parecchi fatti importantissimi: quali quello della creazione del mondo, quello della nascita dei patriarchi, quello della nascita di Samuele ecc. Però il suo significato più probabile e letterale è la sua derivazione dalla radice ad

Un giornalista celebre, privo di tutte le attitudini per diventar commediografo, inesperiente della scena e del pubblico, volle scrivere un anno fa a Parigi un dramma che divenne famoso per lo scandalo letterario che suscitò; questo dramma è l'idea generante della Marianna. Come l'origine ci sembra fiacca, falsa, inetta, così ci sembra tale la derivazione.

Le quali dice il predetto Isidoro, nel libro preallegato, esser nominate «a quaerendo», cioè da «cercare»; percioché per esse, come gli antichi vogliono, si cerca la ragione de' versi e la modulazione della voce; e per questo, per derivazione, viene dal nome loro questo nome di «musica», la quale è scienza di sapere moderare le voci.

Nel teatro criollo, che è una derivazione recente dell'antico teatro spagnolo, s incontra spesso il tano.

Ho detto insetti, e veramente, se vi sono due esseri somiglianti nell'ufficio loro e nella loro derivazione, essi sono certamente il prete e l'insetto. L'insetto deriva dal sudiciume dell'animale, il prete dall'ignoranza crassa. L'insetto si ravvolge e tormenta l'uomo od il bruto, e non fa lo stesso il prete? Io l'infinito qui contemplo scevro dalla menzogna.

Fortunatamente per lui, e più per noi suoi contemporanei e pei nostri posteri, la fama di Leone Tolstoi non è soltanto affidata ai suoi libri di propaganda religiosa e sociale a questo che cosa è l'arte? derivazione da essi o variazione sul tema.

Quanto alle materie, non c'era fortunatamente da stillarsi il cervello. Gli scrittori abbondavano, e tra cattivo e mediocre ognuno ci aveva un sacco e sette sporte da mettere in comune. Ariberti incominciava co' suoi versi d'amore, inspirati dalla figlia del droghiere di Dogliani, ma che, con qualche ritoccatina, potevano tirarsi dal biondo al bruno, passare per roba di più prossima e più aristocratica derivazione. Ferrero dava fuori il suo viaggio in Toscana, col titolo pomposo: Tre mesi sull'Arno. Veramente, non c'era stato che un mese, e nemmeno nella incomoda postura del colosso di Rodi; ma gi

La qual così figurata Gierion si chiama a derivazione d'alcun re delle parti d'occidente così nominato, il quale, secondo che per Virgilio in alcuno luogo si tratta, fu il più frodolente uomo che mai la natura formasse, conoscendo nel suo reggimento impressione di tre qualitadi, cioè umana e di serpente e di scorpione, la cui significazione assai chiaramente di sopra si contano.

Ho detto che nell'Innocente l'influsso dei romanzi russi è passato in seconda linea. Forse dovremmo riconoscerlo un po' nel carattere corrotto e complicato di Tullio Hermil, se la derivazione di esso dall'Andrea Sperelli dello stesso autore non lo giustificasse in qualche modo. L'influsso però è potentissimo nel personaggio di Federico, una specie di Levin tolstoiano. Il D'Annunzio, che abusa delle formole, ne fa un contrapposto al Christus patiens e lo chiama il Cristo della gleba. È infatti un discepolo del Tolstoi, un apostolo di carit

Vittorio Imbriani, nato a Napoli nel 1840 e morto nel 1885, erudito, critico, demopsicologo, estetico, compose anche, di tanto in tanto, novelle e versi, espressioni di una bizzarra fantasia grottesca e satirica. Tra le novelle è questo Mastr'Impicca, edito nel 1874 nel giornale Il Calabro, ed in un opuscolo estratto, che è diventato, come la più parte degli scritti dell'Imbriani, rarissimo. Noi crediamo di fare, col ristamparlo, cosa grata ai lettori, che gusteranno questa non fredda derivazione dal genere fiabesco di Giambattista Basile. Del quale l'Imbriani, per certa conformit