United States or Gambia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Invano Tano Spaglia le diceva scherzando: Ma via! Figli e guai non mancano mai! Mutiamo discorso! brontolava don Carmelo. E ogni sera, terminata la rappresentazione, mentre marito e moglie si coricavano nel misero giaciglio dietro il palcoscenico, Cardello li sentiva leticare sottovoce e sentiva il colpo di un ceffone o di un pugno che strappava degli ahi! ahi! alla poveretta.

Nel teatro criollo, che è una derivazione recente dell'antico teatro spagnolo, s incontra spesso il tano.

Don Carmelo nei primi giorni non se n'era offeso; ma a poco a poco la frequenza di Tano Spaglia cominciò ad annoiarlo.

Un argentino si offende se viene chiamato gringo. Tutti gl'Italiani indistintamente sono gringos. L'appellativo è usato correntemente. Dei gringos il più dispregiato è il tano. Tano è la corruzione di «napoletano». Tutti i meridionali sono «tani». Questa parola non è molto usata nelle classi decentes; se ne fa abuso nel volgo, specialmente della campagna. Siccome i poveri emigranti meridionali, calabresi, abruzzesi, napoletani, siciliani, sono i più miseri e i più incolti, la parola tano poco a poco è venuta a designare l'ultimo gradino dell'umilt

Come in tutti i teatri primitivi i caratteri dei personaggi rimangono stereotipati attraverso le diverse commedie, formando quasi delle maschere; fra queste maschere il tano fornisce il diversivo allegro: è burlato da tutti, parla a strafalcioni; è un po' il «servo sciocco» delle antiche scene italiane, ma più servo e più sciocco, per di più ladro e.... bastonato.