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Ma non dappertutto la natura e la storia consentono che ciascuna schiatta di popoli faccia, così nettamente come potrebbe in Italia, nazione da . E per parlare segnatamente dell'Ungheria, l'una stirpe sul terreno medesimo è quasi insinuata nell'altra; e forza è che vivano alla meglio sotto un comune governo. Acciocchè la mistione non sia confusione stretta angustiosa, un solo spediente c'è, ma sicuro: ridurre al mero essenziale l'unit

Verso quel tempo, eran giunte novelle dall'ultimo confine dell'Ungheria alla nostra famiglia: una lettera sgorbiata di grossi uncini e arpioni, in un linguaggio somigliante più al turchesco e al valacco, che all'italiano, ch'era stata scritta da un dabben sergente transilvano a nome di Rocco; il quale per la prima volta, dopo lungo tempo, faceva saper ch'era vivo a' buoni amici suoi.

Figli della Penisola oltremontana! Non siete stranieri lontani, quando sul Continente si tratta una causa così importante. Simile è sempre ed in tutto la situazione dell'Ungheria, della Polonia e dell'Italia: la loro causa è la stessa; simili dunque e contemporanei devono per tutti essere i momenti d'operazione. Questa persuasione bolle nel sangue degli eroici guerrieri d'Italia e di Polonia, e il cuore dei cittadini delle due nazioni s'infiamma egualmente per la causa dell'Umanit

L'insurrezione italiana, nelle condizioni attuali dell'Impero, trascina con inevitabilmente l'insurrezione dell'Ungheria: l'insurrezione d'Italia e d'Ungheria trascinano inevitabile l'insurrezione del popolo in Vienna: l'insurrezione d'Italia, d'Ungheria e di Vienna, trascinano inevitabile l'insurrezione di mezza Germania, il fermento dell'altra met

Il momento della decisione parve molto felicemente scelto per la Russia. Lo czar per lo spazio di una generazione aveva portato con successo la maschera del grand'uomo, e di contro alle malferme corti occidentali si ergeva imponente, con quella irremovibile sicurezza che in un Gustavo Adolfo o in un Federico è un privilegio del genio, e in lui era nulla più che un segno di terra terra di pensiero, e di limitatezza. Non vi era principe in Europa, che non gli si fosse umiliato. Le corti tedesche e italiane adulavano il nemico della Rivoluzione, l'Austria gli pareva per sempre obbligata per l'assoggettamento dell'Ungheria. Le due potenze occidentali si erano alienate per via dei discorsi senza freno degli chauvinistes e della contesa pei profughi. Nel parlamento inglese risonò così alta e minacciosa la parola dell'odio alla Francia, che nel marzo del 1853 millecinquecento londinesi stimarono necessario firmare una protesta di devozione all'imperatore. La gara commerciale e industriale in Occidente teneva siffattamente gli spiriti, che a stento pareva ancora possibile una guerra popolare. La nazione francese andò alla guerra in Oriente con la stessa malavoglia che un tempo gl'inglesi nelle lotte napoleoniche: solo durante i fatti d'arme l'ambizione militare riprese il sopravvento sull'amor di pace di un'et

E in Inghilterra e negli Stati Uniti d'America in questi ultimi per opera in parte di Kossuth, che affratellò sempre i fati dell'Ungheria e dell'Italia l'opinione, sistematicamente traviata dalla stampa ligia alla monarchia piemontese, si trasformava, si incaloriva rapidamente. Il mutamento in America, dove le tradizioni isolatrici dei fondatori dell'Unione, cedono alla coscienza e al fremito della vita virile, assumeva aspetto più pratico che gli eventi se l'Italia vorr

Chi turba l'ordine, e lo gridan tutta la sequela dei gaudenti a squarciagola sono pochi parigini mal intenzionati che rovesciano nella Senna una spia riconosciuta. Gli operai di Londra che vogliono far prendere un bagno nel Tamigi a Haynau, il carnefice di Brescia e dell'Ungheria. Chi turba l'ordine sono alcuni romani, che resa Roma all'Italia dopo diciotto secoli di abbominazione, chiedono che sia vietato ad uno scarafaggio di maledire l'Italia redenta. Chi turba l'ordine è la societ