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si` ch'io vedea di la` da Gade il varco folle d'Ulisse, e di qua presso il lito nel qual si fece Europa dolce carco. E piu` mi fora discoverto il sito di questa aiuola; ma 'l sol procedea sotto i mie' piedi un segno e piu` partito. La mente innamorata, che donnea con la mia donna sempre, di ridure ad essa li occhi piu` che mai ardea;

Perchè della morte d'Ulisse nel mondo mai come di Diomede certezza non s'ebbe però qui di lui di ciò così si risponde, cominciandosi dal suo dipartire da Circe, la quale, secondo le poetiche favole, fu una donna figliuola del Sole, che, dimorando in alcuna montagna di Calavra, sopra una terra nominata Gaeta, co' suoi beveraggi, bestie gli uomeni faceva diventare; si che tornando alcuna volta il detto Ulisse di Grecia con sua compagnia nella detta montagna pervenne, nella quale molta di sua gente così abbeverata rimase, di che egli essendosi guardato ed essendone istato da lei più volte richiesto, finalmente con alquanti compagni da lei partendosi, così cercando il mare e la terra con loro procedette, come nel presente testo apertamente si conta.

70 Ruggiero incominciò, che da' Troiani per la linea d'Ettorre erano scesi; che poi che Astianatte de le mani campò d'Ulisse e da li aguati tesi, avendo un de' fanciulli coetani per lui lasciato, uscì di quei paesi; e dopo un lungo errar per la marina, venne in Sicilia e dominò Messina.

si` ch'io vedea di la` da Gade il varco folle d'Ulisse, e di qua presso il lito nel qual si fece Europa dolce carco. E piu` mi fora discoverto il sito di questa aiuola; ma 'l sol procedea sotto i mie' piedi un segno e piu` partito. La mente innamorata, che donnea con la mia donna sempre, di ridure ad essa li occhi piu` che mai ardea;

A questi patti, signor duca, noi dovremmo in quella vece fare un brindisi al servo di casa Salvani. È il buon Michele che s'è messo a sbaraglio per noi, che è penetrato sotto mentite spoglie nella piazza nemica, ha inchiodati i cannoni che traevano a scaglia su noi, e finalmente ci ha schiuse le porte. Modesto al pari dei veri eroi, egli ha compiuta senza sussiego la più grave bisogna. Chi ha fatto entrare una parola di conforto in monastero? Chi ha origliato i disegni dei tristi, dando per tal guisa il bandolo a voi, e il modo di sgominarli? Chi finalmente ha posto le mani... Ma che dirò io di più? soggiunse, con bella e soprattutto accorta reticenza, il Giuliani. Questi è Michele Garaventa, un povero servitore, che, fatta un'impresa degna d'Ulisse, o d'altro eroe dell'antichit

Delle malie ne sono state scritte infinite cose, beveraggi, incantesimi, mesture, voci fabulose, e lusinghe di Marsi, perchè quantunque i naviganti d'Ulisse si dicesseno per metafora grugnire con i porci, trattenuti dalle lascivie delle donne, Ercole avere amato fuor di misura, bagnato dal sangue di Nesso Centauro, e gli amori indotti per i veleni di Colco, e che si sappia che per queste cose si mostrano le sfrenate voglie della brutta libidine, nondimeno le lusinghe non son bastanti per loro stesse, ma insieme con gli incanti, da' quali non è preso se non chi vuole; e però, dice Omero, che Ulisse andò incontro a Circe, non col bacio, ma con la spada, il quale siccome non era preso dall'amore, così anco non fu ritenuto dagli incanti, i quali non nuocono senza la maligna industria de' demonj.