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Similemente udí in quella gli autori poetici, e studiò gli storiografi, e ancora vi prese altissimi princípi nella filosofia naturale, come esso vuole che si senta per li ragionamenti suoi in questa opera avuti con ser Brunetto Latino, il quale in quella scienza fu reputato solennissimo uomo.

E quegli: figliuol mio, non ti dispiaccia: Ser Brunetto Latino un poco teco Ritorna indietro e lascia andar la traccia

Quattro medaglioni rappresentano Virgilio, Brunetto Latini, Can Grande della Scala e Guido da Polenta. In faccia alla porta di entrata si trova il sarcofago di marmo, e al disopra il medaglione in rilievo del Poeta.

Non e` nuova a li orecchi miei tal arra: pero` giri Fortuna la sua rota come le piace, e 'l villan la sua marra>>. Lo mio maestro allora in su la gota destra si volse in dietro, e riguardommi; poi disse: <<Bene ascolta chi la nota>>. Ne' per tanto di men parlando vommi con ser Brunetto, e dimando chi sono li suoi compagni piu` noti e piu` sommi.

E io, quando ’l suo braccio a me distese, ficcaï li occhi per lo cotto aspetto, che ’l viso abbrusciato non difese la conoscenza süa al mio ’ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: «Siete voi qui, ser Brunetto?». E quelli: «O figliuol mio, non ti dispiaccia se Brunetto Latino un poco teco ritorna ’n dietro e lascia andar la traccia».

Lo mio maestro allora in su la gota destra si volse in dietro e riguardommi; poi disse: «Bene ascolta chi la nota». per tanto di men parlando vommi con ser Brunetto, e dimando chi sono li suoi compagni più noti e più sommi. Ed elli a me: «Saper d’alcuno è buono; de li altri fia laudabile tacerci, ché ’l tempo saria corto a tanto suono.

Ildebrando si ricorda del suo comando, si rimette, e dice: Fate entrare il castellano. Esso comune saggio Mi fece suo messaggio All'alto re di Spagna Ch'era re d'Alemagna. SER BRUNETTO LATINI Tesor. 2. Il domattino gli araldi invitavano quanti cardinali, vescovi ed abati si trovassero dentro Roma per assistere ad un sinodo che il pontefice riuniva nel Vaticano.

Cosi` adocchiato da cotal famiglia, fui conosciuto da un, che mi prese per lo lembo e grido`: <<Qual maraviglia!>>. E io, quando 'l suo braccio a me distese, ficcai li occhi per lo cotto aspetto, si` che 'l viso abbrusciato non difese la conoscenza sua al mio 'ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: <<Siete voi qui, ser Brunetto?>>.

E poi la libertá del dire, il non esservi il fatto nemmeno l'idea delle censure moderne, fece scrivere nella nuova lingua di ogni cosa che si sapesse scrivere; e perciò primamente d'amore, che è forse il piú facile, ed è certo il piú piacevole degli argomenti a chi scrive o legge; e poi di storia patria, che è il piú necessario in ogni paese libero; e poi di ogni cosa, in quel modo enciclopedico che da Esiodo a Varrone, a Brunetto Latini e a Montaigne od anche a Bacone e Leibnizio, suol essere de' primi saggi che si facciano in qualunque letteratura incipiente, quasi a rassegna di ciò che si sa per indi progredire.

E quelli: <<O figliuol mio, non ti dispiaccia se Brunetto Latino un poco teco ritorna 'n dietro e lascia andar la traccia>>. I' dissi lui: <<Quanto posso, ven preco; e se volete che con voi m'asseggia, farol, se piace a costui che vo seco>>. <<O figliuol>>, disse, <<qual di questa greggia s'arresta punto, giace poi cent'anni sanz'arrostarsi quando 'l foco il feggia.