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Aggiornato: 4 giugno 2025
Offerse la mano a sua moglie con uno strano sorriso sul labbro; non era più l'avvocato Zaeli. Paolina lo guardava attenta. Nel suo cuore si sprigionava una voce che saliva, saliva alla gola, nè potè trattenerla. Stranieri l'uno all'altro, noi?... gridò con affanno. Noi? ma piuttosto morire! L'avvocato balzò alla finestra. Attendi un momento, Tonino; termino di scrivere una lettera.
Paolina si lasciava attrarre dalla compiacenza di fantasticare intanto che la sua ospite, testimone della decorosa agiatezza di casa Zaeli e della felicit
Ma perchè, esclamò Paolina con impeto, non dirò io alla servente che tolga di mano a Cecilia questa borsa e gliela porti fino a casa sua?... Non amo che tu rimanga sola, disse Zaeli. M'incarico io di questa faccenda. E prese di mano alla Rigotti il peso leggiero.
Brava! la parola deve sempre rispondere al pensiero, per quanto possa essere poco gentile; disse Zaeli facendo una carezza alla moglie, che troncò subito l'argomento.
Dal casinetto modesto dell'avvocato Zaeli, passata appena la strada, si entrava nel viale di cinta del giardino Margherita e per quella via si giungeva in citt
E se non ridessimo affatto?... Il dottor Grim * crollò la testa in atto di dubbio. E se io approvassi invece?.. continuò Zaeli con seriet
Sì, rispose Paolina, piegando la testa su la spalla di suo marito. Sei allegra? No. Ma perchè? Oh Zaeli! perchè mi rimorde il pensiero d'aver dubitato di te! d'averti offeso. Tutto è dimenticato, cara Paolina. Io sono così felice e ti amo tanto da non permettere che un'ombra sola di mestizia ti rimanga nell'anima. Dimmi che cosa posso fare per te? Amarmi sempre. È poco.
Paolina s'impazientiva, si crucciava col padre, esternava la sua disapprovazione per la vita monastica, e Cecilia Rigotti nell'amarezza dell'avvilimento mordeva tacita l'ingrato stame di cui le si intesseva l'esistenza. Una sera l'avvocato Zaeli prima di coricarsi stava seduto alla scrivania facendo conti, rimescolando carte, ripartendo il denaro riscosso il giorno medesimo.
Vengo per avere buona accoglienza, se no torno indietro e dico a Zaeli vostra moglie è.... Ti ha mandato Zaeli? Sicuro. Mi ha detto: Tonino, giacchè sei ozioso come un cagnuolo, va da Paolina che ho lasciata indisposta e tienle compagnia. Lo sa, il perfido, ch'io sono indisposta! mormorò essa.
È vero! avevo perfettamente dimenticato le posate d'argento, disse Zaeli, passandosi la mano sulla fronte. Per altro, tu stessa, Paolina, non dovevi pensarvi quando, con le dugento lire che ti regalai mi dicesti di farti un abito!... Il fino rimprovero, avvolto nelle pieghe dell'osservazione, inacerbì davvantaggio lo spirito di Paolina.
Parola Del Giorno
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