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Aggiornato: 3 giugno 2025
Vestono nella stessa maniera, siedono sugli stessi scanni e pur troppo devono spesso votare insieme, confondendo così nella coscienza popolare, ogni giorno e brutalmente, il bene e il male; il sagrifizio di sè stessi alla patria e il sagrifizio della patria a sè stessi. Il Cristo tra i due ladroni è un'immagine fedele di un banco parlamentare od anche ministeriale.
Per colpire la poligamia si approvò a Washington una legge in forza della quale tutti coloro che vivono o hanno vissuto in relazioni maritali con più di una donna perdono i diritti elettorali. Per la migliore esecuzione della legge si mandarono sul luogo dei commissarii incaricati di far prestare a tutti i mormoni, prima di ammetterli a votare, il giuramento che non erano poligami.
Per quel servizio, Fabio Rosati aveva fissato dieci botti, aveva pagato venti individui, e, calmo in apparenza, non dimenticava nulla, e, sopratutto, pensava al principe e mezz'ora per mezz'ora gli spediva qualcuno. Naturalmente la lotta era viva e in qualche momento la bilancia pendeva in favore del de Petriis, qualche altro in favore del principe. Il Governo aveva fatto consigliare ai suoi di votare per il de Petriis, e quel battaglione ubbidiva alla consegna, mentre i partigiani di don Pio, dispersi nelle osterie, dimostravano, al momento dell'elezione, più simpatia per il vino, che pagavano con i denari del principe, che per il principe stesso. Quelle dieci botti non si fermavano un momento, e Fabio, con quei bollettini vari che si succedevano a breve distanza, manteneva il principe in uno stato di continua ansiet
Pietro Laner, non faceva mai altro nel "Consiglio" che votare come voleva il direttore: il suo posto di "segretario particolare" si riduceva a copiare delle lettere e a far il correttore di bozze alle Risorse Italiche.... l'unico posto, oltre a quello di Mariano Perego, che avrebbe dovuto essere retribuito.
Quando dal voto del presidente, che è sempre l'ultimo a votare, dipende l'assoluzione o la condanna degli accusati, quel voto è sempre favorevole, specialmente se si tratta di pena capitale. Ma la morte di Monti e di Tognetti era decretata prima ancora di quel giudizio. Ben lo sapeva il presidente, che dopo un istante di sospensione pronunciò la fatale parola: Sì!
La indipendenza sua lo condusse due volte a votare insieme col partito sconfitto, e i caporioni di questo gli fecero qualche invito, a cui egli non rispose nè sì, nè no, restando «tra color che son sospesi». E quando i vecchi ministeriali tornarono al governo, rammentarono facilmente per colpa di chi erano caduti.
Si avviò difilato verso il Cantasirena e il Fontanella, gridando con enfasi, stringendo loro le mani con gran forza: Pronti!... Pronto al comando!... E sempre amici! in vita e in morte per Dio! Peccato!... Gridava per quattro, ma non poteva votare che per uno!
Erano idee vecchie, ma erano la stessa rivoluzione tentata invano dai magni spiriti ribelli e che avrebbe finalmente trionfato contro la Roma dei papa-re. Salvare Garibaldi non era un votare per la repubblica romana, che aveva dichiarata la fine del potere temporale? Garibaldi riassumeva nella propria figura il principio e la storia della rivoluzione.
Era stata un'orgia più bieca e più cupa della prima: e tuttavia non m'aveva saziato. «Forse pensavo la vita è troppo breve, per votare intera la coppa.» Ma intanto un vago senso di malessere aveva incominciato inavvertito a strisciare e pesare dentro di me.
Tu non sai che farti dell'amore dei libri; ami forse, ma non in quel modo: nè vuoi essere data la legge. Non t'importa che la cronaca ti dica che la gente onesta, pulita, che si rispetta, va a Castellammare o a Montecatini; tu resti un galantuomo, prendi l'asino e te ne vai sul Vomero. Il giornale ti dice di votare pel tal dei tali, tu non ne fai niente.
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