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Aggiornato: 20 giugno 2025
Lo rege per cui questo regno pausa in tanto amore e in tanto diletto, che nulla volonta` e` di piu` ausa, le menti tutte nel suo lieto aspetto creando, a suo piacer di grazia dota diversamente; e qui basti l'effetto. E cio` espresso e chiaro vi si nota ne la Scrittura santa in quei gemelli che ne la madre ebber l'ira commota.
Debba dunque stare umile, facendo el principio e il fine ne l'affecto della mia caritá, e ricevere in essa caritá dilecto e non dilecto, secondo la mia volontá e non secondo la sua. Questo è il modo a non volere ricevere inganno, anco ogni cosa ricevere per amore da me che so' loro fine, fondati nella dolce mia volontá.
E non credi in veritá che ogni colpa è punita e ogni bene è remunerato: ché, se in veritá tu el credessi, non faresti cosí, e non cercaresti né vorresti sí facta conversazione, anco ti verrebbe in terrore pure d'udire mentovare il nome suo. Ma perché tu séguiti la volontá sua, di lui e delle sue operazioni pigli dilecto.
la voce tua sicura, balda e lieta suoni la volonta`, suoni 'l disio, a che la mia risposta e` gia` decreta!>>. Io mi volsi a Beatrice, e quella udio pria ch'io parlassi, e arrisemi un cenno che fece crescer l'ali al voler mio. Poi cominciai cosi`: <<L'affetto e 'l senno, come la prima equalita` v'apparse, d'un peso per ciascun di voi si fenno,
Costoro nel lume hanno cognosciuta e gustata l'etterna volontá mia, la quale non vuole altro che 'l vostro bene; e perché siate sanctificati in me, però ve lo do e permecto.
Non che muti altro stato, poi che è gionto a questo; ma questo medesimo cresce la ricchezza della grazia in nuovi e in diversi doni e amirabili elevazioni di mente, sí come Io ti dixi, con uno cognoscimento di veritá che quasi, essendo mortale, pare immortale: perché 'l sentimento della propria sensualitá è mortificato, e la volontá è morta per l'unione che ha facta in me.
E 'l desiderio loro debbono dare a me, e ogni altra cosa amare e tenere non come cosa loro ma come cosa prestata, come decto t'ho. Io non so' acceptatore delle creature né degli stati, ma de' sancti desidèri. In ogni stato che la persona vuole stare, abbi buona e sancta volontá, ed è piacevole a me.
Questo timore non gli lassa possedere il dilecto suo in pace, perché ordinatamente, secondo la mia volontá, non le possiede; e però gli séguita timore servile e pauroso, facto servo miserabile del peccato, e tale si può reputare quale è quella cosa a cui egli serve. El peccato è non cavelle: adunque egli è venuto a non cavelle.
Questa obbedienzia dá uno lume ne l'anima: mostra che ella è fedele a me ed è fedele a l'ordine e al prelato suo. Nel quale lume della sanctissima fede ha dimenticato sé, non cercando sé per sé, perché ne l'obbedienzia, acquistata col lume della fede, ha mostrato che nella volontá sua egli è morto a ogni proprio sentimento.
O per malagevolezza che vi truovino, non il possono dire; però che giá ti dixi che ogni stato era piacevole e accepto a me, purché fusse tenuto con buona e sancta volontá. Perché ogni cosa è buona e perfecta e facta da me, che so' somma bontá: non sonno create né date da me perché con esse pigliate la morte, ma perché n'abbiate vita.
Parola Del Giorno
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