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Aggiornato: 27 giugno 2025
Gira sempre in traccia di lavoro; passa da colonia a colonia, da provincia a provincia, ben felice quando un'occupazione lunga lo fissa in qualche parte. Viaggia quasi sempre a piedi come l'Ebreo Errante, ma senza le scarpe leggendarie, perchè le sue si logorano. Durante i lavori della campagna trova facilmente a vendere le sue braccia, se però qualche flagello non ha distrutto i raccolti.
Quando si viaggia senza una meta prestabilita, all'unico scopo di veder uomini e cose, quante volte non accade di prendere a destra piuttosto che a sinistra, di salire invece che di scendere, per l'unica ragione che avete preferito, leggendo sulla vostra Guida, fra i molti che vi stanno intorno il villaggio dal nome più seducente, dal nome più dolce alle labbra dell'uomo?
In quel momento provai un grande imbarazzo. Avevo trent'anni ed avevo molto amato. Pure era la prima volta che mi trovavo in faccia ad un amore puro. Un istante pensai. Essere amato da un'artista, che viaggia sola, e rispettarla; e filare il sentimento come un collegiale. Sarebbe ridicolo! E tradussi codesto pensiero mefistofelico in uno sguardo pieno d'ironia.
Approfitto dunque dell'occasione di una spedizione puramente commerciale per visitare l'Abissinia che molto mi interessa, e farmi un preciso concetto di questi paesi quasi vergini e selvaggi: del come vi si viaggia, delle peripezie che vi si incontrano, degli usi e costumi degli abitanti, della loro ricca flora e fauna.
L'indifferente?.... Fuggi! fuggi, lontano lontano, viaggia e dimentica. Perdo in salute, peggioro il mio carattere: ma sto qui... Ho letto con volutt
Alle corte, perchè si viaggia, se non per vedere e studiare? E perchè si scrive di viaggi, se non per dar conto alle genti di ciò che s'è veduto e studiato? Qui sono troppe cose, non che da studiare intimamente, da vedere correndo. Ma poichè di talune ho avuto a dir corna, e forse mi rimarr
Lord Pepe rappresentava in quel momento l’uomo che viaggia; perfino le sue ghette sembravano fatte apposta per andare in treno; chiunque l’avesse veduto in quel perfetto abito da grand-express, avrebbe detto senz’altro:
«Vi chiedo perdono, illustrissimo, ma stamattina per questo appunto io son venuto da voi; così, dovendo io tornare questa notte medesima a Milano, spero mi vorrete far degno de' vostri ordini.» «Bene, bene.» «Questo diavolo di Malumbra,» entrava a dire il senatore, «si gode il mondo assai più che altri.» «Lo so bene.» «Egli viaggia e fa buon sangue coi ducatoni de' nostri patrizi.
Nasce a Nizza, nel 1807, figliuolo di un modesto capitano di mare, e comincia la vita, si può dire, con due atti eroici: a otto anni, salvando da una gora una donna che annega; a tredici, salvando una barca di compagni dal naufragio. Adora il mare, s'imbarca mozzo in un brigantino, viaggia in oriente. A diciassett'anni va sulla tartana del padre a Fiumicino, e visita la prima volta Roma, dove, tra l'entusiasmo patriottico per le grandi memorie, gli balena la prima idea dell'incanalamento del Tevere, che propugner
Peggio poi se viaggia in ferrovia: non parla che di disastri, di scontri, di frane che hanno sepolto interi convogli; sì che i compagni, specie poi se donne, si sentono venir la pelle di cappone. Se si d
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