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Aggiornato: 17 luglio 2025


Ma perche' Malebolge inver' la porta del bassissimo pozzo tutta pende, lo sito di ciascuna valle porta che l'una costa surge e l'altra scende; noi pur venimmo al fine in su la punta onde l'ultima pietra si scoscende. La lena m'era del polmon si` munta quand'io fui su`, ch'i' non potea piu` oltre, anzi m'assisi ne la prima giunta.

porsi ver' lui le guance lagrimose: ivi mi fece tutto discoverto quel color che l'inferno mi nascose. Venimmo poi in sul lito diserto, che mai non vide navicar sue acque omo, che di tornar sia poscia esperto. Quivi mi cinse si` com'altrui piacque: oh maraviglia! che' qual elli scelse l'umile pianta, cotal si rinacque subitamente la` onde l'avelse. Purgatorio: Canto II

Accortasi dello abbattimento del marito preme l'angoscia, e si accosta a lui per dargli animo, ed abbracciarlo; senonchè lo sbirro, che prima l'aveva lasciata andare, quasi sdegnoso di avere sentito affetto, si pone fra il marito e lei, e, respingendola, in molto dura maniera le dice: Addietro; qui non venimmo a sentire piagnistei.

Venimmo a lei: o anima lombarda, come ti stavi altera e disdegnosa e nel mover de li occhi onesta e tarda! Ella non ci dicëa alcuna cosa, ma lasciavane gir, solo sguardando a guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando che ne mostrasse la miglior salita; e quella non rispuose al suo dimando,

Lo dolce padre mio, per confortarmi, pur di Beatrice ragionando andava, dicendo: <<Li occhi suoi gia` veder parmi>>. Guidavaci una voce che cantava di la`; e noi, attenti pur a lei, venimmo fuor la` ove si montava. 'Venite, benedicti Patris mei', sono` dentro a un lume che li` era, tal che mi vinse e guardar nol potei.

V. P. sciemando. Comincia il XXI Capitolo Così di ponte in ponte altro parlando Che la mia comedia cantar non cura, Venimmo e tenevamo il colmo quando

43 Fin che venimmo a questa isola bella, di cui gran parte Alcina ne possiede, e l'ha usurpata ad una sua sorella che 'l padre gi

Allor temett'io piu` che mai la morte, e non v'era mestier piu` che la dotta, s'io non avessi viste le ritorte. Noi procedemmo piu` avante allotta, e venimmo ad Anteo, che ben cinque alle, sanza la testa, uscia fuor de la grotta. <<O tu che ne la fortunata valle che fece Scipion di gloria reda, quand'Anibal co' suoi diede le spalle,

ma misi me per l’alto mare aperto sol con un legno e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto. L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna, fin nel Morrocco, e l’isola d’i Sardi, e l’altre che quel mare intorno bagna. Io e ’ compagni eravam vecchi e tardi quando venimmo a quella foce stretta dov’ Ercule segnò li suoi riguardi

Appresso mosse a man sinistra il piede: lasciammo il muro e gimmo inver' lo mezzo per un sentier ch'a una valle fiede, che 'nfin la` su` facea spiacer suo lezzo. Inferno: Canto XI In su l'estremita` d'un'alta ripa che facevan gran pietre rotte in cerchio venimmo sopra piu` crudele stipa;

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