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Aggiornato: 26 maggio 2025


Gasparo pazientò alquanto, ma colta a volo una frase che pareva accusarlo di fini subdoli e venali; egli afferrò pel braccio Leonardo, e fulminandolo con lo sguardo: Bada gli gridò con un ruggito bada a quello che dici, o guai a te.

Sanchez poi l. 9, disp. 44, n. 11 e 12, S. Liguori l. n. 932 ed altri in generale, sostengono che i toccamenti, come gli sguardi, di questa natura, escluso pur sempre il pericolo prossimo di polluzione, non sieno dippiù di un peccato veniale, benchè non mirano all'atto conjugale, imperocchè tali atti fra sposi non sono, di loro natura, peccati, potendo esser benissimo compiuti lecitamente in relazione all'accoppiamento carnale, e non diventano peccati venali se non quando non siano in relazione a cotesto accoppiamento, e manchino perciò di un legittimo scopo: e quando non esista grave pericolo di polluzione, non sono mai dippiù d'un peccato veniale.

Però la ferita si trovò di facile medicazione; donne venali prodigarono a lei quell'assistenza che le negava il marito: questo ridivenne mansueto e pentito.

Illustre fu dator di leggi l'imperator Federigo: le forme d'applicarle ei dettò con senno e dottrina; se non che mescolovvi l'ingordigia fiscale. Così gli ordini giudiziali al governo angioino pervennero; nel quale essendo avarizia maggiore, e non altezza alcuna di consiglio, il buono ei contaminò di quegli ordini, il tristo ne accrebbe; e i tempî d'Astrea fe' bordelli. A magistrati affidolli, di que' che ben allignano sotto la tirannide; e più venali allor erano, perchè a' giudici annuali delle terre, anzichè darsi stipendio, richiedeasi un dritto per la loro elezione . Strani decreti Carlo dettò secondo i parziali bisogni; ogni misura passò; ogni dritto confuse. E gi

Dai maledetti avelli Balzan gli eroi; splendono al Sol gli acciari; Quei che avversi morîr, sorgon fratelli: Arde la pugna; stride L'Arpía de l'Istro; dai venali altari L'irto Levita invan s'adopra e freme... Viva il Sabaudo allòr; vivan le fide Schiere dei nostri eroi, Viva tu pur, che a noi Desti i tuoi prodi, e a noi vincesti insieme! Dove sei tu?

Concedon l'alme, e li venali artigli Affondano nei fianchi De l'abusate vergini, ed i figli Sotto agli occhi dei padri infermi e bianchi Svenano. O voi, più dei miei pover'occhi Cari lattanti e nuore giovinette, Voi sedevate attorno ai miei ginocchi, Come innocue agnellette,

Fra codesti birbanti, alcuni onesti, o sono impercettibili nella folla, o sono tenuti in diffidenza per lo scetticismo che invade le moltitudini sovente ingannate. Eppure io conosco degli onesti che potrebbero migliorare la condizione umana, se non vi fossero tanti pregiudizii e tante dottrine. Ma come si deve aver fede in cinquecento individui, la maggior parte dottori e la maggior parte venali, uomini che vengono su dalla melma ove li condannarono la dappocaggine e sovente il vizio; vengon su, dico, a forza di cabale e di favoritismo, e si siedono sfacciatamente tra i legislatori d'una nazione, coll'unico interesse individuale e disposti sempre a sancire ogni ingiustizia monarchica, coonestando così gli atti infami di governi perversi che senza quella ciurma di parassiti avrebbero responsabilit

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