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Aggiornato: 26 giugno 2025


Le campane, le campane! urlò una voce; e tosto un gruppo di giovani si divise per arrivare contemporaneamente alle tre o quattro chiese della cittaduzza. Molti gi

Un urlo tremendo di "avanti!!!" uscito da trecento maschie e sonore voci incuteva una paura di morte anche nei men codardi di quella bordaglia.

Camminammo alcuni secondi nel più tetro silenzio... Vi assicuro che il cuore mi batteva! Alla fine un giovinotto, che andava innanzi a tutti, dette un urlo. Che c'è? che c'è? domando io.

Non ne poteva più in chiesa. Si fece largo tra la folla, giunse all'uscio e passò sulla via. Il vento soffiava più forte che mai; la neve scendeva fitta; i passanti procedevano frettolosi; nessuno si curava dell'uomo, che portava sul petto la morte. Un grido, un urlo.

La greca volse il capo dietro di , vide l'abisso in cui stava per precipitare e gettò un grido di spavento. Grazia, balbettò ella che sentivasi mancare le forze. Una di noi deve morire! Urlò l'implacabile Fathma facendo fischiare l'jatagan. Guardati!

"Ma che sciocchezze!" sclamò Alice ad alta voce. "Che idea d'aver prima la sentenza!" "Tacete!" gridò la Regina, tutta infiammata in viso. "No certo!" disse Alice. "Decapitatela!" urlò la Regina con tutta la voce che aveva in gola. Ma niuno si mosse. "Voi non siete altro che un mazzo di carte!"

Unni jti?!... Chi faciti?!... 'U 'mmazzu!... (caccia un urlo disperato, gli corre incontro e, afferrandolo, convulsa, per un braccio). No, no, ppi carit

Stavo per alzarmi e andare a vedere. In quella, sento un urlo, che mi ha rimescolata... S'è sentito tutti!... esclamò un'altra vecchia facendosi il segno della croce.

Peppe!... oh, Peppe!... urlò strappandosi i capelli: e con quella forza sovrumana che da il dolore, rovesciando quelli che cercavano di tenerla, corse a buttarsi sul morto. La povera vecchia, sostenuta da due donne, guardava quello spettacolo, tremante, con gli occhi invetrati, mettendo di tratto in tratto dei rantoli che stringevano il cuore.

«Vendetta di Dioproruppe in un urlo salvatico il Conte Rinaldo, e incrociate le mani sul petto, agitato da tremore convulso, abbassò il capo al solaio: così stette assai tempo; poi, diminuita la paura, aprì gli occhi e gli sollevò peritosi: un grosso verrettone compariva conficcato al soffitto; guardò meglio, e vide una carta pendente dalla sua penna; ascese sopra uno sgabello, stese la mano e la tolse; lo scritto diceva così: «Conte di Caserta, pensa come l'eterna provvidenza punisca; tu hai l'esempio sotto occhio; muta consiglio, e ti sia pena avere fino ad ora male operato; altramente un mio detto può farti morire della morte dei traditori

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