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Aggiornato: 23 giugno 2025
«...l'arco di gemme luminoso Depose in terra e la faretra armata; E ginocchiato in ripregar mercede Umil baciava al gran nemico il piede . . . . . . . . . . . . . . . «...et Amedeo che in seno Chiudea memoria de' voler divini... ...con la manca man gli afferra i crini E col
6 Del re de' fiumi tra l'altiere corna or siede umil (diceagli) e piccol borgo: dinanzi il Po, di dietro gli soggiorna d'alta palude un nebuloso gorgo; che, volgendosi gli anni, la più adorna di tutte le citt
11 E circa il vespro, poi che rifrescossi, e le fu aviso esser posata assai, in certi drappi rozzi aviluppossi, dissimil troppo ai portamenti gai, che verdi, gialli, persi, azzurri e rossi ebbe, e di quante fogge furon mai. Non le può tor però tanto umil gonna, che bella non rassembri e nobil donna.
Altri il busto real d'ostro, che splende Chiaro più tra' Fenici, umil circonda Sì che dal collo in sul ginocchio scende, E d'aurei fregi, e di gran gemme abbonda; Altri l'ostro superbo a cinger prende; Indi la spada, onde di sangue immonda Corse per l'Asia ogni riviera, ed anco Onde Rodi tremò, gli appende al fianco.
poi che 'l cor vostro è d'alto valor pieno, e real cortesia da voi s'impara, non mi sia, prego, vostra mente avara di ciò, ch'altrui donando, non vien meno. Voi sete quel, ch'avete ambe le chiavi di quegli eccelsi, e gloriosi cori che fan più ch'ancor mai felice l'Arno; or volgetele a me così soavi, ch'entro raccolta, mai non esca fuori; e prego umil non sia 'l mio prego indarno.
Rinaldo smonta subito, e gli afferra l'elmo, pria che si levi, e gli lo slaccia: ma quel, che non può far più troppa guerra, gli domanda mercé con umil faccia, e gli confessa, udendo il re e la corte, la fraude sua che l'ha condutto a morte. 90 Non finì il tutto, e in mezzo la parola e la voce e la vita l'abandona.
«Ciò mi onoro parteciparle, per espressa commissione, e starò attendendo il piacere di Lei, reverendo signore, per disporre il pagamento della somma sovraindicata; mentre mi protesto con tutta la stima, Di Lei, «dev. obbl. umil. servitore. «M. * procuratore.»
La fedelissima ed umil servitù tenuta gi
Sotto i brividi Della rigida tempesta Senti il gelo Che t'invade e che t'indura, Umil conca d'acqua pura Presso il cielo. Pende dal chiodo sul guancial, di grani fitto il rosario della nonna mia: pende e sui sonni miei torbidi o vani l'ombra distende pia: Fanciullo, il tintinnir mi piacque e il lento volger di questa coronina antica; e ancor quando la tocco ancor ne sento uscir la voce amica
Poco più che a magione umìl somiglia, E pur ivi m'invase quel tremore Che per solenne ossequio all'uom s'appiglia; E per quell'ara palpitai d'amore, Come mai palpitato io non avea, E in ver sentii ch'ivi sedea il Signore! Brev'ora fu, ma pure indi io sorgea Trasmutato in altr'uom, portando in seno Il Salvator che i mesti accoglie e bea.
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