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Aggiornato: 13 maggio 2025
L’express Paris-Madrid allungava sotto la tettoia della stazione imbandierata le sue vetture luccicanti, collegate insieme da un passaggio a mántice; nel mezzo del treno il salon-restaurant sfavillava di luce come una sala da ballo. I pranzi ormai eran finiti, le tavole sparecchiate; nel lunghissimo corridoio del treno molte cuccette chiuse custodivano il sonno dei viaggiatori gi
Addio, ti amo! Guardando la fioca Lucerna che trema, Io penso la fine, La dolce, la cara Lontana persona Che posa pensando Me solo, e, pensando, A me s'abbandona; Il treno va e tuona.
Indi a poco a poco il treno si mosse. Affacciata allo sportello, Diana agitava il fazzoletto verso Miss Olivia che salutava con la mano. In fondo al vagone Bebè seguitava a chiamar disperatamente: Ivia, Ivia!
Pagiolin è troppo ebbro. S'irrita, smania di non poter riprendere la sua calma precisa di volatore lampo. Mi hanno chiamato colombo-lampo! Sei un treno lampo, diceva la moglie del colonnello. Presto li rivedrò, i treni, e li sorpasserò!.
Due soli uomini, movendo una macchina a un segnale del cantoniere, staccano, in due minuti, due archi del ponte, e in un tempo uguale, all'avvicinarsi d'un altro treno, li ricongiungono. Poco dopo passato il ponte, si vedono luccicare all'orizzonte le acque dell'Y.
Dove va il signore? All'albergo? No; mi fermo qui, al Caffè. Riparto col direttissimo delle 9 e 15; verrete a riprendere il bagaglio qualche minuto prima dell'arrivo del treno. Stia tranquillo: alle 9 e 10 sarò da lei.
Alfine, alfine balza il mio treno ed è incanto! nella mollezza diffusa di questi pesanti ventagli odorosi di rugiada e di brezze lascive, che la notte trascina, senza fine, lontano, sui balsamici fieni!... Ahimè! Presto svanì quella gioia squisita!...
Squillò la cornetta; e il treno si mosse; e il vecchio signore gi
Un povero diavolo che crede di sapere il tedesco perchè ha fatti i primi due esercizi dell’Ollendorf, e si sente domandare per via da un pronipote di Arminio a che ora parte il primo treno diretto, non rimane più sconcertato di quello che rimase Damiano davanti a quella selvaggia, tanto bella e tanto birichina per giunta.
Il treno era giunto, in ritardo però di quasi un quarto d'ora, e il Duca Giuliano usciva frettolosamente dalla stazione, cercando qua e l
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