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Aggiornato: 10 giugno 2025
Nicla giudicò che si poteva leggere più tardi la narrazione d'altre consimili avventure, e aperse la terza lettera, dalla calligrafia aggrovigliata e rigida. Guardò la firma: F. Traldi. E spalancò gli occhi. La lettera diceva: «Gentile signorina.
Il povero Duccio, seguitava sua madre, è venuto a salutarci prima di partire. E tu non c'eri. Dov'eri?... A spasso, pel paese, con quell'altro.... Quale altro? domandò Nicla. Il figlio del conte Traldi. La fanciulla rise. Oh! disse. Che temibile rivale, un bambino di otto anni!
Io vorrei che mio figlio non avesse gloria, non avesse genio; e che la vita gli sorridesse, come sorride agli ignoti e ai mediocri. Bruno Traldi era passato indifferente attraverso altri frastuoni. E neppur la vittoria lo commoveva, quasi ne fosse stato sempre certo. Fuggiva quanto era possibile il mondo.
Bruno Traldi lesse l'articolo e sorrise di dispregio. Nicla me lo aveva detto, confidò al Salapolli. Duccio Massenti sarebbe diventato un mio nemico mortale. Egli voleva sposare Nicla, poi diventar padrone di casa mia, poi consigliarmi e condurmi; e perchè nessuno di questi tre fini gli è riuscito, mi odia.
Questa involontariamente era venuta in possesso di un segreto che toccava il piccolo Traldi e ch'ella non avrebbe detto mai. Nicla allungò la mano ad accarezzare Brunello, guardando lontano, tra le luci del fondo che si smorzavano a poco a poco e si facevano argentee.
E in barca non c'erano che lei e il conte? Sicuro: lei, il conte, e due barcaiuoli, confermò la signora. Poi, mi ha raccontato il conte, hanno preso anche quel bambino, il piccolo Traldi, e gli han fatto fare un giro, per divertirlo.... Forse una lettera, caduta dalla tasca del conte? arrischiò Maurizio. Nicoletta non se ne sarebbe occupata! ribattè la signora. Forse un ritratto? Ti pare?
S'eran conosciuti, una mattina di vento e di sole, in un piccolo paese sulle rive del lago. Egli aveva otto anni e si chiamava Brunello. Un giorno doveva essere il conte Bruno Traldi di San Pietro, con un largo stemma, varii titoli d'antichi dominii perduti e quel tanto di patrimonio che Fabiano suo padre, giuocatore, avrebbe potuto lasciargli.
Bruno Traldi di San Pietro, ella seguitò. Non è vero? Come sai? egli interrogò ridendo. Me lo hanno detto. Mi avevi gi
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