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Aggiornato: 3 maggio 2025
Poi sorgete e, afferrato, come Cristo, il flagello, cacciate inesorabili fino all'ultimo i trafficatori di sofismi, di protocolli e d'accoglienze mutate in accettazioni, dal Tempio contaminato della coscienza italiana. E dei libri, diarî e libercoli di che essi appestarono la nostra contrada, fate cartuccie.
Ed ebbe allora cominciamento, da una atroce calunnia, quella turpe guerra sleale d'accuse non provate mai nè fondate, d'insinuazioni impossibili a confutarsi, di sospetti introdotti in una pubblicazione per giovarsene poi in un'altra, di congetture gesuitiche sulle intenzioni, di frasi strappate all'insieme d'uno scritto e mutilate e isolate e tormentate a farne escire un senso contrario alla mente dello scrittore, che la polizia francese dei tempi di Luigi Filippo insegnò alle polizie dei tirannucci italiani e che, continuata con insistenza sistematica da storici, uomini in ufficio, gazzettieri anonimi, scribacchiatori d'opuscoli e aspiranti a impieghi o sussidî, e spie e trafficatori di parte moderata per tutta Italia, ci seguì, come i corvi gli eserciti, per oltre a trent'anni di vita; m'assalì sui fianchi, alle spalle, raro o senza nome di fronte, latra anch'oggi e ringhia e urla contro ogni mio atto vero o inventato di pianta, e riuscì, colla plebe dei creduli e di quanti, irati nel segreto dell'anima alla propria impotenza, abborrono, come i gufi la luce, chi fa o tenta di fare, ad accumulare nella mia patria, e qui dov'io scrivo, le taccie di comunista, e socialista settario, d'uom di sangue e di terrorista, d'ambizioso intollerante esclusivo e di cospiratore codardo contro me che confutai stampando le sette socialistiche a una a una, chiamai il terrorismo francese delitto d'uomini tremanti per sè, sagrificai, non curando il biasimo de' miei più cari, la predicazione delle mie credenze a ogni probabilit
A canto delle grandissime figure degli Archimedi, dei Camilli, dei Galilei, degli Alfieri il miserabile spettacolo di buffoni negromanti e d'un popolo in preda alle più vili superstizioni, sempre venduto e sempre prostrato ai piedi dei neri trafficatori della sua libert
E se anche qualche volta, se anche molte volte, nel flagellare i trafficatori della propria coscienza e i depredatori del danaro pubblico, egli fosse trasceso supposto che in questo si possa trascendere molto, tutto si dovrebbe condonare a chi per questo riguardo era uno dei pochi invulnerabili e puri, e dei pochissimi in cui la purit
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