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Aggiornato: 16 ottobre 2025


Ecco qui nella galleria pendono gli antenati di toga, di spada, di rocchetto, tipi cipigliosi del Tanzo, del Nuvolone, del Porta, ma tutta gente che si era fatto onore per la famiglia: le antenate coi guardinfante o colla tonaca, faccie lunghe del Cerano e del Legnani. ma donne benedette dal Signore nella prole o nelle visioni.

Il medesimo broccatello verdebianco si sbiadisce su le seggiole, su le poltrone, nelle tende, nella portiera dell’unica porta. È un pomeriggio di maggio. Il sole, traversando i grappoli spessi di glicini, fa una luce d’ametista come se accendesse la tonaca paonazza d’una Martire nella vetrata d’una cappella.

Come sarebbe? Landolfo. Una tonaca da benedettino dell'Abazia di Cluny. Figurer

Che gioia! disse Mario; sono proprio contento di far conoscenza con un eremita. È un uomo come gli altri. Come! io che me lo figuravo con una tonaca e una barba lunga; allora non c'è nessuna novit

Mai no, Eccellenza, mai no; piacemi la casa risarcita, piaccionmi le masserizie, e la vesta per Verdiana mi piace assai più della tonaca mia; ma le cose del Signore hanno da andare innanzi ad ogni privata comodit

Don Luca fa un cenno e il primo ragazzino gli solleva la tonaca nera. Subito l'altro ragazzino tira fuori dalla tasca della sotto-tonaca un vasto fazzoletto giallo e lo pone nelle mani aperte del prete. Queste soffiano tre volte rumorosamente un gran naso rossastro poi si ricongiungono. Il fazzoletto ripreso automaticamente dalle mani alzate del secondo ragazzino sparisce nella tasca.

La morte del Savonarola rese inconsolabili gli artisti, suoi adepti. Molti smisero di dipingere, tra i quali anche Baccio della Porta, che rinunziò al mondo in segno di cordoglio e prese nel 1500 la tonaca dei domenicani. Baccio, o Fra' Bartolomeo come si chiamò da allora, restò sei anni immerso nel dolore e non toccò i pennelli.

E Mosè, vestito di tonaca e cappa bianca insudiciata, lunga la barba, in volto accigliato, sonnolento, due enormi corna in fronte, la verga da una mano e le tavole della legge dall'altra, esce ansante e frettoloso, inchina il papa dei becchi, e dice: Ch'altri poi vengano dopo di me, Per dio! qual dubbio, signor, qui vi è? Ma s'esto è tutto ch'io debbo dire, Andate al diavolo ch'io vo a dormire.

E l'uno calava il cappuccetto sulla testa tonsurata e nascondeva la pergamena sotto la tonaca, e l'altro storceva una mano all'indietro ad assicurarsi che la tromba non percuotesse coll'elsa della spada o col pugnale: e quegli guardava sospettoso le pieghe del drappo ventilante dallo strumento del compagno, come se da quelle dovesse uscirgli il malanno: e questi imprecava il calzolaio che aveva fatto pel chierico scarpe così disacconce per suolo sospettato.

Voleva cantare e godere. Ma quel sogno? Non ci volle più pensare. Sbadigliò e chiuse di nuovo gli occhi al sonno. Si destò quando lo volle Giove suo padre. Accorsero servi ad indossargli la tonaca di porpora, a gettargli sulle spalle il manto imperiale, a cingergli il capo della corona di alloro, che si era guadagnata nella Grecia. Uscì di stanza.

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