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L'ho tanto aspettata, l'ho tanto desiderata in questi giorni! Lei non aveva più bisogno di me, rispose la ragazza scrollando mestamente la testina inclinata e ben pettinata. Aveva il viso meno pallido, meno patito per il riposo di quei giorni. Ho sempre bisogno di lei; di lei così buona! E il poeta dell'Invito, dell'Incanto, dell'Inganno, soggiunse con tenerezza maggiore: così sororalmente buona!

Alla sua sinistra la testina viva, oramai bianca ai capelli e tutta rossa al viso di un medico toscano, vecchio democratico dalla frase violenta e dall'accento gentile, si torceva vivacemente parlando con chi le stava dietro. Degli altri le fisonomie svanivano nella penombra. E il comizio cominciò colle solite agghiaccianti formalit

Anche il mozzo Bonito avea visto lui, e rizzando la sua bella testina in mezzo a quel barbaglio d'oro e di seta che scendeva con lui dagli ultimi scalini, si era recato la mano alle labbra; col sommo delle dita gli gittava il suo bacio, con un lampo degli occhi gl'illuminava quel bacio.

Nora aveva la testina bassa, chinata sul piccolo ventaglietto giapponese che apriva e richiudeva con un tremito nervoso delle dita. Proprio? domandò essa colla voce appena intelligibile, fra il respiro forte, anelante, senza osar di muoversi, senza osar di guardarlo. Proprio?

Quella testina originale, dal profilo abbozzato, dai lineamenti puri, dalla fronte serena, attirava il mio sguardo.

«La bambina era grande per i suoi nove anni. Giaceva, con la testina un po' volta da un lato e le braccia distese lungo i fianchi. Non aveva ancora la rigidit

La cugina non si mostrò eccessivamente lusingata di questa tacita approvazione, e levando lo sguardo al soffitto parve invocare mentalmente la misericordia del cielo su quella testina di stoppa.

Nora, che aveva voluto bere anch'essa due dita di amaro, scrollava il capo, pestava i piedini, faceva le smorfiette più adorabili, tanto che lo zio Matteo, incantato della grazia, della bellezza della sua "cara Eleoonòra" le prese la testina bionda, la baciò, la premette dolcemente sul petto, dallo sparato ampio, candidissimo.... e fissò il Casalbara cogli occhi umidi.

Era una torma di pollastrelli, che inseguivano una piccola gallina zoppa, dalla cresta appena simile ad una riga di sangue sulla testina tutta bianca, ma un'ala rotta e mezzo aperta le strisciava sul terreno, diventando più grande che tutto il resto del suo corpo.

E Cecilia intanto, chinando verso di lui la leggiadra testina, gli parlava come non gli aveva parlato mai sino a quel giorno, come si parla, non gi