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Aggiornato: 25 luglio 2025


La sera, in conversazione, si parlò del predicatore; e il signor di Vaussana domandò al generale che opinione se ne fosse formata. Non me ne parlate; rispose egli, facendo una spallucciata delle solite. È uno sciocco. Parole, parole, parole! E neanche armato come dovrebbe, per sostenere la sua tesi spallata! Non sa citare che autori di cinquant'anni fa. Lo avete sentito?

I romanzieri di nascita, i vari artisti hanno istintivamente orrore della tesi. Niente è più mutabile del punto di vista da cui il pensiero umano, progredendo, guarda una tesi. La pretesa soluzione di oggi diventer

Non mancheranno tesi lacci ed ami d'un adversario tuo, che 'nvidioso al don, ch'or ti darò, sotto velami di veritá cerchi farti ritroso a l'amistade nostra; ma piú bassi che puoi gli occhi terrai col piede ombroso. Muovi tu dunque accortamente i passi per questo calle che a man destra miri, onde al terrestro paradiso vassi.

E la battaglia è tanto più efficace perchè non è fatta in forma di predica, l'argomento è torto alle esigenze, incompatibili con l'arte, di una tesi propriamente detta.

Dove una volta si studiava per imparare, e dell’imparato dar pubbliche prove, venuto il 1860 si cominciò a sbadigliare sulle tesi che dovean servire agli esami, niente importando se si fosse appreso o no. Superati i quali, e lasciatasi la scuola, si barattano ora con pochi soldi i libri che dovrebbero costituire i cari ricordi dell’adolescenza.

Dunque, riassumendo, l'arte classica non vi giova, non giovano alla vostra tesi gli esempî dei più illustri scrittori della letteratura europea. Vediamo se vi giovi l'opera precedente del Marinetti.

E dei deputati si lasciò sfuggir di bocca Diana, quasi involontariamente. Appunto disse Alberto, trovando nell'insinuazione di sua moglie un nuovo argomento in favore della sua tesi. Non di tutti ma di molti deputati... E questi ci stanno sempre a Roma, siane sicura.

Ma sulla sera improvvisamente mi levai, pensando che l'ora di agire era venuta. Ed uscii, e rifeci quella strada, senza un piano prestabilito, senza neppur confusamente sapere a che mirassi. E arrivai sotto la finestra di fuoco, e tesi gli orecchi, aspettando, con un brivido nelle reni, l'eco d'un vagito. Volete salire? chiese un'ombra accennante verso me.

Il cavallo di Gino Malatesti era un bel rovano, di larga cervice e di garretti robusti, con due occhioni intelligenti e gli orecchi tesi, che indicavano una seriet

Fatti dieci passi, un suono inaspettato mi ferì l'orecchio. Mi arrestai. Mi parve un suono di chitarra. Veniva da una tenda chiusa, che non avevo mai vista, posta fra la nostra e quella dell'ambasciatore, una trentina di passi fuori del cerchio dell'accampamento. Mi avvicinai e tesi l'orecchio. La chitarra accompagnava un filo di voce dolcissima che cantava una canzone araba piena di malinconia. Di chi era quella tenda misteriosa? Che ci fosse dentro una donna? Feci un giro intorno. La tenda era chiusa da ogni parte. Mi stesi in terra per guardare per disotto; chinandomi, tossii; il canto cessò. Quasi nello stesso punto una voce soave, vicinissima a me, domandò: Quien es? (Chi è?) All

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