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Gl'incendiari di Roma! Gli schiavi guardavano ammirati quegli audaci, che avevano osato appiccare l'incendio alla capitale del mondo e Ramsette si fece loro giulivo incontro, tese loro le mani incatenate e inneggiò agli audaci. Quelli erano uomini. Aver osato mettere l'accetta alla radice, e dare fuoco alla citt

In un cerchio di otto o dieci ascoltatori stavano Polo e Luchino, affannati a render conto a quegli amici dei moti preparati e delle fila tese e annodate.

Ne sei certo? gli chiese ella, duramente, come nella prima sera del loro amore. Ne sei certo? Non lo so rispose lui, annientato, ricadendo sul banco. Addio, Giovanni! ella disse, innanzi a lui, pallida come una morta. Non te ne andare, non mi lasciare! e tese le mani per rattenerla. Ella si trattenne in piedi, innanzi a lui. Si vedeva che non aveva la forza di fare un passo.

E' girò lo sguardo stupefatto intorno alla camera, cercando negli sfondi delle ombre qualche cosa che si muovesse; tese l'orecchio, bramando uno strepito che lo rianimasse. Quando ebbe letto, il foglio gli cadde dalle mani. Si lasciò cascare su una sedia e la fronte battè al marmo della tavola.

Dimentica, o mio cuore, quelle grida desolanti e sogna ancora, piuttosto, le delicate stelle che certe notti venivano a carezzarci le labbra! Stelle addomesticate dal calore dei baci!... Sulla soglia, Josie, a notte alta, verso di me chinandosi, tese le braccia, m'offriva le labbra e versavami in cuore il suo languido addio e le lagrime della sua carne! Le sue labbra?

Salute, mamma, disse a sua suocera. Poi guardò Aldo. Questi si alzò, lentamente, molto impacciato, non sapendo cosa fare. Van Osten gli tese la mano poderosa. Tanto piacere, disse. Subito Mrs Doyle gli si mise accanto e gli parlò. Allora la signora Van Osten tornò a chinarsi verso Aldo. Dunque, ella fa della musica? Non lo neghi. Io lo so, lo sento nel cuore!

Era lei, era la sua Fiordalisa, o uno spirito maligno ne aveva assunta la forma, per farsi giuoco di lui. Confuso, sbalordito, e nondimeno anche più attratto da quella cara visione, Spinello tese le braccia verso il terrazzino e con impeto di amore gridò: Fiordalisa! Chi mi chiama? domandò la gentildonna, chinando gli occhi a' piedi del muro, dond'era venuta la voce.

Che riportando a' suoi la spoglia opima Del fier libico mostro ad ali tese Per l'aere gi

Ma in questo punto il Casalbara tese l'orecchio, perchè gli sembrò udir chiamare dall'altra stanza, e Nora si spaventò subito, prima ancora che avesse potuto avere il tempo di accorgersene, di sentire, di capir niente. Dio! Lo zio Matteo! Che! Che! esclamò il Casalbara sorridendo, sicuro; e chiuso l'uscio anche di quella camera e abbassata la portiera entrò nel salotto.

E tese amichevolmente la mano al domestico. Buon giorno, Grisostomo. La riverisco, signor dottore: poi girando di nuovo uno sguardo all'intorno: ma dica un poco lei, non siamo in troppi qui dentro per la quiete della signora marchesa? A queste parole due persone arrossirono, Lisa e Vanardi.