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Aggiornato: 5 giugno 2025
Oh, questo poi non m'importa nè punto, nè poco. Si tenga neutrale, e mi basta.
«La scelta dell'armi non tenga la Serenit
A tutti questi pensieri Paolina rispondeva non è giusto che io mi tenga all'ostinazione del no, è cosa indegna di un animo gentile e se ne faranno le meraviglie!... mio padre, tenace come è nelle sue idee, verr
Finalmente, quando Dio volle, pose il piede sulla soglia della casetta, come sulla vetta del Golgota, sospirando e travolgendo gli occhi. Lucia, meravigliata del suo ritorno, gli chiese che cosa gli recasse. Una buona notizia, disse don Omobono, col fare di chi trangugia un boccone amaro. A modo dell'altra? In tal caso, la tenga per sè. No... prendete.
Facciamo così concluse con la voce che un po' gli tremava: intanto si tenga il mio: voglio liberarmene; coll'ordinario venturo poi, passerò con mio padre e allora, sentendo anche il suo parere, mi risolverò per l'uno o per l'altro di questi due. E l'ingenuo ragazzo indicava un paio di remontoirs, dei più cari.
Per che, comeché ad un fine l'una scrittura e l'altra non riguardasse, ma solo al modo del trattare, quello del poetico stilo dir si potrebbe che della sacra Scrittura dice Gregorio, cioè che essa in un medesimo sermone, narrando, apre il testo e il misterio a quello sottoposto; e cosí ad un'ora con l'uno li savi esercita e con l'altro li semplici riconforta, e ha in publico donde li pargoli nutrichi, e in occulto serva quello onde assai le menti dei sublimi intenditori con ammirazione tenga sospese.
Sì, bravo, si preghi anche un reuma; diss'ella ridendo; e lo preghi a me pure. Faccia meglio, per ora; si rizzi in piedi, perchè qui si tocca, e via presto presto, verso la stretta del bottaccio. Ma si tenga ancora all'argine, che oramai, come vede, si può afferrarne gi
42 Di furto ancora, oltre ogni vizio rio, di te, crudele, ho da dolermi molto. Che tu mi tenga il cor, non ti dico io; di questo io vo' che tu ne vada assolto: dico di te, che t'eri fatto mio e poi contra ragion mi ti sei tolto. Renditi, iniquo, a me; che tu sai bene che non si può salvar chi l'altrui tiene.
Debbo io scrivere quel nome? E debbo mandare una lettera che la faccia ridere di compassione? Scriviamone un'altra, e il cuore si tenga in disparte. «Signora, «Il bisogno di provvedere alle cose mie per un viaggio così lontano come ebbi l'onore di annunziarle, non mi consente di venire a rassegnarle gli atti del mio profondo ossequio, siccome sarebbe debito insieme e desiderio per me.
Venga in tre mesi dopo la concessione. Le condizioni scritte di sopra valgano pei successori di lui. E compiuta che sia l'impresa, abbia il privilegio di concessione con la bolla di oro. Non tenga per tutta la sua vita l'uficio di senator di Roma. Lascilo anzi nel termine di anni tre; e intanto lo eserciti a favor della Chiesa, e disponga per lei i Romani.
Parola Del Giorno
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