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Aggiornato: 21 giugno 2025
Una sola occhiata a Lidia mi persuase che avrei parlato indarno. Ella andava irrigidendosi ogni giorno più nella risoluzione di sfuggire il mondo; e come il passato carnevale s'era sottratta agli inviti, ora si sottraeva a qualunque proposta di svago.
Queste idee mi turbavano la mente, ma una voce misteriosa mi suggeriva d'essere uomo, di farmi superiore a me stesso e mi faceva trovar svago nell'ammirare la scena che mi circondava, e forza nelle speranze e nelle soddisfazioni dell'avvenire. A notte fatta arriviamo ad Omkullo, dove troviamo le casse disposte presso il villaggio, e qui stabiliamo il nostro accampamento; una frugale, ma allegra cena, finì coi brindisi e i saluti agli amici che ci avevano accompagnati, e che con una splendida luna se ne tornarono in citt
Ma di ciò non si dava pensiero il Guercio, che conosceva la strada, e che ci vedeva da un occhio, al buio, come gli altri, al chiaro, con tutti e due. Quello che non vedeva, nè sapeva, era l'ora; imperocchè, tra per lo svago del teatro e il lungo conversare fatto col Bello, egli non veniva più a capo di misurare il tempo perduto.
Lidia, non potei resistere. Lessi una tua lettera a me: tu fai voti pel mio avvenire. Sono scorsi due anni e Tu mi hai dimenticato! 27 febbraio. Hanno finito di sorridere per me le fanciulle.... e non mi hanno mai sorriso. Come vi voglio bene, o miei ferri vecchi, o povere armi, che fra tante tempeste mi avete dato occasione a un po' di svago!
Il Duca aveva parlato dei bagni, li aveva vantati come giovevoli alla sua salute; non aveva detto positivamente «andiamo,» ma diceva a Milla, con quella sua voce lenta e melodica, che il caldo ad Astianello minacciava di farsi eccessivo, e che anche per lei, anzi, ben inteso per lei, sarebbe stato meglio un po' d'aria di mare, un po' di svago....
Roma, Natale, 1870. Una settimana di Pentecoste in Abruzzo. Dopo un inverno faticoso, l'amico Lindemann ed io volemmo concederci lo svago di una gita, durante la settimana di Pentecoste, nel selvaggio ed ancora così poco noto Abruzzo.
Quando Milla udì quella parola: svago, guardò per un momento Giuliano, coll'aria incerta d'una persona che non capisce. Svago.... per lei?... Oh, Giuliano, Giuliano, come puoi credere? disse finalmente, ridendo. Ma capì meglio un'altra volta, quando le venne udito, in pieno giorno, senza ombra di causa apparente, un breve sbadiglio di Giuliano.
Avrebbe voluto viaggiare, correre il mondo per sollievo dello spirito; ma quello non poteva più essere per lui uno svago. Così rimase e si crogiolò nella sua noia ineffabile.
E qui giova notare che prima di quell’anno, fino al 1583, in cui rovinò, luogo di diporto e di svago estivo, specialmente o forse esclusivamente per le signore, era il terrapieno sulla Cala, rimpetto il Castello a mare, dalla parte settentrionale, dove ora è S. Spirito, chiamata la Sala delle dame.
In lui niuna impressione facevano le notti vegliate, le intemperie della stagione, i lunghi viaggi, per mare e per terra: non era mai ammalato. Lo si trovava sempre pronto ad uno svago o ad un'opera buona, sempre ben disposto, mai annoiato, mai triste, incapace di alterarsi o di andare in collera.
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