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Ma quei segni non vennero, i suoni non facevano volgersi quella testolina e non ne rompevano il sonno, gli occhi fissavano gli oggetti senza guardarli, le labbra non sapevano imparare gli adorabili sorrisi, le mani non sapevano accennare alle cose.

Scampanellò da capo, tambussò l'uscio, fece un diavoleto; ma nel suo quartierino non udì segno di vita. Uno strepito d'uscio che si apriva, un passo affrettato, si udì poco stante nelle scale. Era un servitore dei Torre Vivaldi, che a quella tempesta di suoni s'era scosso dalla panca su cui sonnecchiava, e veniva a vedere che diavol fosse che metteva a rumore la casa.

Era un urlo gigantesco nel quale si distinguevano mille urli minori; sembrava la chiamata, il lamento supremo e disperato di un essere mostruosamente grande che si avvicinasse lentamente, a cui rispondeva un non so quale allegro accordo di suoni metallici che stringeva il cuore d’angoscia e di paura. Il prete chiamò i domestici e uscimmo sul ripiano della scaletta esterna che domina la strada.

Zitta, non nominare tua madre; tu non ne sei più degna.... Il nome di quell'assassino.... Mamma mia! Ah, vuoi morire dunque! E balzato all'angolo della stanza, afferrò il fucile, l'armò e lo spianò contro la figlia. Questa cacciò uno strido, si curvò tutta da un lato, e si fece riparo con le mani, barbugliando suoni inarticolati. Ma il su Cicco non voleva che spaventarla.

"Certo Anna è rimasta. La stanza di Raimondo non è lontana dalla cappella. I suoni annunzieranno il principio della Novena." Mi diressi verso la porta. Prima di giungervi, udii il preludio delle cornamuse. Entrai senza esitare. Non m'ero ingannato.

=La pittura dei suoni, rumori e odori.= 11 Agosto 1913. Prima del 19º secolo, la pittura fu l'arte del silenzio. I pittori dell'antichit

Dopo aver dato per esempio, in un quadro, la spalla o l'orecchio destro di una figura noi troviamo assolutamente inutile dare ugualmente la spalla o l'orecchio sinistro della stessa figura. Non disegnamo i suoni, ma i loro intervalli vibranti. Non dipingiamo le malattie, ma i loro sintomi e le loro conseguenze.

Da colaggiú qual canto, qual suono mai rimbombò? che svolazzare fu quello de' corvi?... Odi suono di squille, odi canto di morte! «Seppelliamo il cadavere». Ed ecco avvicinarsi una comitiva funebre, e recar la cassa e la bara de' morti. E l'inno somigliava al gracidar dei rospi negli stagni. Passata la mezzanotte, seppellirete il cadavere con suoni e cantici e compianti.

La polifonia delle campane che si moltiplicano prodigiosamente cresce, si gonfia fondendo insieme tutte le stranezze e tutti i languori nostalgici di quei suoni patetici.

Stanchi delle lunghe ire, il re e l'imperatrice ammollirono le feroci anime, e finalmente fecero pace. Ed ogni schiera, preceduta da inni, da cantici, dal fragore de' timpani, da suoni e da sinfonie, adornata di verdi rami, si riduceva alle proprie case. E da per tutto, da per tutto, sulle strade, sui sentieri, giovani e vecchi traevano incontro ai «viva» d'allegrezza de' vegnenti.