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Aggiornato: 8 giugno 2025


E nella stanzetta, tutta un profumo verginale, un moscerino ronzava di quando in quando.

Dai vetri sudati non spiavamo tenebrore, stelle, luna, pigre nuvolaglie. Oh volevamo la nostra stanzetta, piccina, come la nostra ambizione, calda come un nido, illuminata come un santuario! Volevamo essere noi, noi soli, coi nostri ricordi, colle nostre ciarle, col suo balbettìo, col suo respiro, co' suoi starnuti, col nostro bimbo che ci aveva dato tutta la pace! Ci amavamo!

Ma chiunque tu sii, operaio, agricoltore o uomo di mare, il tuo posto è fra i nobili cuori, per quali l'amore è sacrifizio, l'abnegazione, dovere. Mario, piccolo Mario, se tu per un momento potessi entrare nella mia stanzetta da studio, vedresti molte carte, molti libri, molti ninnoli; e vedresti anche, custoditi in una piccola campana di vetro, tre pezzetti di zucchero, un nome, una data!

La camera nuziale rimase chiusa, e Marco si fece mettere un letto nello studio, una stanzetta piccola dove stava rinchiuso tutte le ore che non erano reclamate dalle sue occupazioni fuori di casa, assorto in lunghe letture.

Il medico se ne andò promettendo che sarebbe tornato il mattino dopo. Ora che c'era la suora poteva stare più tranquillo. Se ci fosse stato peggioramento, lo chiamassero. A una cert'ora anche Adele, che moriva di stanchezza e di sonno, si ritirò a riposare nella stanzetta attigua. Il vecchio Bortolo non volle a nessun costo lasciare la camera.

Vendè i mobili vecchi, affittò la casa dov'era nato, prese per una stanzetta piccola, ma pulita, in casa di mastr'Antonio per quattr'once all'anno, l'arredò decentemente e con una certa civetteria strana in quell'omaccione, comprò una zimarra nuova, un cappello nuovo da servir pe' giorni di festa, e così alloggiato, e rimpannucciato, attese. Attese una buona occasione con la cocciutaggine d'una bestia malefica accrescendo la dose di quella sua ipocrisia gi

Le signore rabbrividiscono di piacevol terrore. Son pazze di sotterranei; tanto la fantasia lavora. Si entra in una stanzetta buia; si scende per una scaletta anche più buia; alla prima voltata c'è un fil di luce, che viene da un finestrino di fianco, e lascia vedere l

Sapevano della stanzetta al terzo piano dirimpetto all'ospedale, del violino che suonava che la via era libera e la carrozza di fuori ad aspettarlo, e dei passi guadagnati sulla sentinella coi famosi due lati del triangolo. Entrò il capoguardia mentre don Davide e Federici, dall'alto del tavolato, cercavano di capire dalla finestruola da che parte dell'edificio penale ci trovavamo.

Oh!... E qui una dolce sorpresa, un alzarsi di scatto, un abbraccio in cui si confondevano le loro persone, un bacio in cui si confondevano l'anime loro. Lui le domandava com'era venuta.... e tornava ad abbracciarla, a baciarla, senza darle il tempo di spiegarsi.... Uno accanto all'altro con un braccio attorno alla vita, visitavano la stanzetta.

Mario si scosse, e guardò in aria: da ponente veniva un tempaccio nero, brontolò un tuono. Egli era vicino al chioschetto e v'entrò per ripararvisi. Sulla soglia si voltò, poi si fece alla scala a chiocciola, salì e venne nell'unica stanzetta del piano superiore.

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