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Aggiornato: 7 giugno 2025
Vi ho preparato un fagiano, che m'ha mandato stamattina il signor Barreaux: avendolo incontrato ieri, gli dissi che vi aspettava; vi giuro che non ho mai veduto un uomo più afflitto di lui, quando gli diedi la trista nuova...» Emilia, malgrado tutte le premure di Teresa, non volle mangiare, e si ritirò nella sua camera. Qualche giorno appresso ricevè lettere di sua zia.
Ciò che bolliva nella sua anima di cocotte francese, basta accennarlo per farlo capire. Perchè mi dici queste ingiurie? balbettò. Che cosa ti ho fatto? Che cosa mi hai fatto? Tu hai tanta fronte di domandarmelo? Chi è che è uscito anche stamattina all'alba da queste camere? Nessuno rispose franca Nan
Salirono in silenzio fino a una casa bianca d'aspetto modesto, ma pulito. Se non vuol entrare, mi aspetti qui disse Maria. Mi spiccio subito.... Veda, può seder su questo muricciuolo. Ebbene, Gertrude, come va stamattina? Gi
Guarda, e gli mostrò gli occhielli logori e la fodera rappezzata della giacchetta, e non ne ho un'altra. E nella mia camera manco di tutto; e anch'io stamattina non ho fatto colazione: un po' di caffè col latte. E tutti i giorni il tormento dei debiti; la paura di qualche scenata. E credi che io voglia adattarmi a far sempre questa vita impossibile, da cani?... Ah no!
Sì, stamattina. Mortella. Per ciò scoppii d’allegrezza e sembra che mi sguisci di mano. Ti tengo per le ali. La tiene per gli omeri, quasi la scrolla. Poi le parla più basso, con la voce alterata, con una sorta di salvatichezza improvvisa, che sùbito cede. Sei felice? sei felice? La Rondine. Ah, Mortella, Mortella! Mortella. Sei felice?
I domestici mi fanno soggezione vestiti come l'altra gente. Oh, a me no. Gaspare m'è entrato in camera stamattina vestito di un tout-de-même, a scacchi, del mio spoglio dell'anno passato.... e colle scarpe gialle. Eppure.... L'hai veduto? Non ci ho badato. Pareva un gentleman. Sbarbato com'è.... Non gli manca nulla.
Oh! no, non era lui, avendolo lasciato che altercava colla padrona nel suo gabinetto. Tu mi fai racconti molto strani, Annetta; stamattina mi hai spaventata colla paura d'un assassinio, ed ora vorresti farmi credere... Non vi dirò più nulla; ma però se non avessi avuta gran paura, non sarei svenuta, come ho fatto. Era forse la camera dal quadro del velo nero?
«Ma tu che hai, Bertuccio, stamattina che te ne stai li colla testa china e tutto d'un pezzo, come se l'allegria comune non ti toccasse per niente?» «Io?» «Sì, tu.» «Viva il nuovo doge! Ecco, l'ho detto ancor io; siete contenti ora?» «Per fare quella brutta smorfia tanto n'avevi a non parlare, e pare che la parola abbia penato ad uscire intera dalla tua bocca.»
Egli è un uomo come me: sarebbe forse nato dal Colosso del Montecavallo, o si vanterebbe cugino del re Porsenna? Su, via, andate ad annunziarmi, ch'io so che è in istudio. O il nuovo pesce, ch'è capitato stamattina!, mormorò sommesso il primo scrivano, e poi a voce alta soggiunse: «ci ha gente». Aspetteremo
Questa frase non è ancora finita, che una lagrima cade sulla mia mano. Ma è una lagrima dolce. Il cuore è orgoglioso della nuova parte che è chiamato ad assumere. 20 dicembre. Stamattina dopo colazione, mentre il babbo si sprofondava nella sua poltrona a leggere i giornali, mi sono avvicinata e appoggiatami colle braccia alla spalliera, al di sopra della sua testa: Pap
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