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Aggiornato: 28 maggio 2025


E lui a dirmi: «Ama mia madre e mio padre, poveri vecchi, che ti hanno sempre voluto bene, come se tu fossi la loro figliuola. Ama nostro figlio, e se io non debbo vederlo, non gli dare un altro padre, che metta le mani addosso al mio sangue...» Oh, poveretto, così buono! Il ch'io avessi a sposarne un altro, vorrei morire maledetta, e non andar nemmeno a riposare nel sagrato.

Perdonami, Claudia. Anche Lucio Valerio è tribuno, insieme con Marco Fundanio e coi due Bruti. Or non va egli in casa del collega di tuo marito, del ruvidissimo e burberissimo Marco Porcio Catone? Ah, , quegli ci va, se la voce è vera, per sposarne la sorella. Ma ! Che te ne pare, bellissima?

Quando Nora aveva saputo che il giovane trentino era gravemente ammalato per lei, perchè lei lo aveva abbandonato, piantato per sposarne un altro, Nora si era disperata, aveva pianto, aveva sofferto dolori e rimorsi.... Ma quei dolori, quei rimorsi le erano cari come una soddisfazione, come una seduzione nuova e strana: erano la idealit

§ IV Di coloro che commettono il paccato di Onan. Questo peccato avviene allorquando l'uomo, dopo essersi introdotto nella vagina della donna, si ritira, affinchè il suo umore spermatico non si versi dentro le parti genitali della donna stessa, e così non avvnga la generazione. La denominazione di questo peccato viene da Onan, secondogenito del patriarca Giuda, il quale, morto il fratel suo Her senza figli, fu costretto a sposarne la vedova, di nome Thamar, affine di continuare la parentela del fratello. «Sapendo Onan che i figli nascituri non sarebbero considerati come suoi e porterebbero il nome del fratello, ciò egli volendo, accoppiavasi, , colla vedova del fratel suo, ma faceva in modo che il suo seme si versasse in terra» (Gen. 38, 9.). Nulla è oggi più frequente di questa detestabile abitudine fra i giovani sposi, che, non infrenati dal timore di Dio, sprezzano le parole dell'Apostolo: «sia il connubio, sopra ogni altro, onorevole; e il talamo, immacolato, (Cbr. 13, 4)» e vivono: «come il cavallo e il mulo, a cui manca la ragione (Sal. 31, 9).» Non domandando essi al matrimonio che le sole volutt

Io meco ho sposa, e me la diede Amore, E di più figli la mia reggia è lieta; Che si pareggi al tuo non ha valore, Ma non per tanto i miei desiri acqueta; Altra sposarne, o dare ad altra il core, Il Dio grande, ch'adoro il mi divieta; Ed ei de' falli altrui piglia vendetta, Però mi scusa, e mie ragioni accetta.

Parola Del Giorno

imbrattato

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