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Aggiornato: 3 giugno 2025
Questa picciola stella si correda d’i buoni spirti che son stati attivi perché onore e fama li succeda: e quando li disiri poggian quivi, sì disvïando, pur convien che i raggi del vero amore in sù poggin men vivi. Ma nel commensurar d’i nostri gaggi col merto è parte di nostra letizia, perché non li vedem minor né maggi.
La bufera infernal, che mai non resta, mena li spirti con la sua rapina; voltando e percotendo li molesta. Quando giungon davanti a la ruina, quivi le strida, il compianto, il lamento; bestemmian quivi la virtu` divina. Intesi ch'a cosi` fatto tormento enno dannati i peccator carnali, che la ragion sommettono al talento.
Ella non pensando d'aver a comparir fra gran cerchi di sí ampio teatro né fra sí gran numero di nobilissimi spirti, di persone di tanta autoritá, né di troppo severi e scropulosi giudici di bellezze di donne, appena ponendo i piè su la scena che vedea i volti conversi in lei ed esser bersaglio di tanti occhi, come vergine non ancora informata da alcuno delle cose del mondo, vergognosetta si tirò indietro: per non porsi a pericolo d'esser passata per punte di picche e trafitta nel vivo cosí in secreto come in publico, avea determinato piuttosto farsi monaca e invecchiarsi in un monistero e contentarsi delle poche lodi ch'avea avute da chi la vidde in casa sua, che procacciarsene maggiori uscendo in publico.
Da poppa stava il celestial nocchiero, tal che faria beato pur descripto; e più di cento spirti entro sediero. ‘In exitu Isräel de Aegypto’ cantavan tutti insieme ad una voce con quanto di quel salmo è poscia scripto. Poi fece il segno lor di santa croce; ond’ ei si gittar tutti in su la piaggia: ed el sen gì, come venne, veloce.
Poi ch'in sé è ritornato, il duolo immenso non capendo ne l'alma, si disgombra per lo petto, per gli occhi e per la lingua in spirti accesi, in lacrimosi rivi, in fiochi, rotti ed angosciosi accenti.
e vidi spirti per la fiamma andando; per ch'io guardava a loro e a' miei passi compartendo la vista a quando a quando. Appresso il fine ch'a quell'inno fassi, gridavano alto: 'Virum non cognosco'; indi ricominciavan l'inno bassi. Finitolo, anco gridavano: <<Al bosco si tenne Diana, ed Elice caccionne che di Venere avea sentito il tosco>>.
Ben sono in me d'ogni virtute accese le voglie tutte, e gli spirti alto intenti; ma 'l poter e l'oprar sì freddi e spenti, ch'io mi veggo aver l'ore indarno spese. Onde non lodi no, ma gravi offese mi son le rime vostre, e però tenti vostr'alto stil, fra tante e sì eccellenti, mille di lui cantar più degne imprese.
<<O gente in cui fervore aguto adesso ricompie forse negligenza e indugio da voi per tepidezza in ben far messo, questi che vive, e certo i' non vi bugio, vuole andar su`, pur che 'l sol ne riluca; pero` ne dite ond'e` presso il pertugio>>. Parole furon queste del mio duca; e un di quelli spirti disse: <<Vieni di retro a noi, e troverai la buca.
Siede in sul suolo, et ad un tronco annoso Di salvatica quercia appoggia il fianco, E mal reggeva, a rimirar pomposo Per grande ala di cigno il cimier bianco; Or visto Dardagan, nel cor doglioso Gli spirti aduna, che venian gi
E ’l duca che mi vide tanto atteso, disse: «Dentro dai fuochi son li spirti; catun si fascia di quel ch’elli è inceso». «Maestro mio», rispuos’ io, «per udirti son io più certo; ma gi
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