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Aggiornato: 15 giugno 2025


«Io spione? gridava arrangolato io spione? Io sono il sagrestano di D.... e ho servito a mensa le loro signorie in casa al mio padrone. Signori generali, badino per carit

«Costui? Era uno spione cui abbiamo gi

E veramente per la prima volta sorrise.... L'indomani mattina Ugo era capo di un drappelletto di lance in vanguardia, moveva al castello di Adalberto, e così parlava ad Aroldo, un capitano di Gisalberto, che gli era accosto: Io vi dico che la sorpresa deve riuscire benissimo. Sentite: lo spione che inviammo col

Emilia, che si era voltata dall'altra parte per nascondere le sue lacrime, si ritirò a precipizio per versarne in copia. Fu grande la di lei agitazione nel riflettere al suo stato e all'idea di non veder più Valancourt, che sentissi venir meno. Appena si fu riavuta un poco, si affacciò alla finestra, e l'aria fresca della notte la rianimò alquanto. Il chiaro di luna, cadendo sopra un lungo viale di olmi, sotto di lei, invitolla a tentare se il moto e l'aria aperta non calmerebbero l'irritazione di tutti i suoi nervi. Tutti dominavano nel castello: Emilia scese lo scalone, e traversando il vestibolo, penetrò cautamente nel giardino per un andito solitario. Camminava più o meno celeremente, secondo che le ombre la ingannavano, credendo vedere qualcuno da lontano, e temendo non fosse qualche spione di sua zia. Frattanto, il desiderio di rivedere il padiglione, nel quale aveva passati tanti momenti felici con Valancourt, dove aveva ammirato seco lui le belle pianure della Linguadoca, e la Guascogna sua cara patria, questo desiderio la vinse sul timore di essere osservata, e andò verso il terrazzo, che si prolungava sino all'ingresso del giardino, dominando gran parte della sottoposta prateria, alla quale si scendeva per una marmorea scalea. Quando fu alla scala, sostò un momento guardando intorno. La distanza del castello aumentava la specie di spavento che le cagionavano il silenzio, l'ora e l'oscurit

E quali esagerazioni, in quel rapporto dello spione! Si parlava di discorsi, di evviva, di voti espressi per la caduta del governo ducale! Evidentemente il referendario non aveva cognizione diretta delle cose; scriveva d'udita, e le scarse notizie di un imprudente famiglio dei Guerri diventavano sotto quella penna assassina un vero atto di accusa.

Qui un'idea terribile balzò alla mente del Fossano, e con voce nella quale sentivasi un ira furibonda mista a paura e a spavento: «Ch'ei fosse uno spione dei Dieci.» E si percosse la fronte col pugno, e si scontorse per tutta la persona, e fece mille gesti in un momento.... poi si lasciò cader le braccia, e stette ritto su due piedi immobile colla pupilla tesa e pallido come un morto.

Tale sfrenata ribalderia degli abitanti di quella spiaggia, congiunta al pericolo di cadere nelle mani de' soldati del Castellano o de' suoi avversarii Svizzeri e Ducali, i quali trattavano con tutta la prepotenza militare chiunque s'avessero avuto in sospetto di spione, rendeva all'estremo periglioso e mal sicuro lo scorrere il lago e le rive al di l

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