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Aggiornato: 23 giugno 2025


Passeggiava di su, di giù pel gabinetto, tendeva le orecchie ad ogni più sottile rumore; quel ritardo non v'era cosa che non gli lasciasse fantasticare. Ma sporgendo il capo dalla finestra, dischiusa a ricevere un primo soffio della tepida aria d'aprile, ecco scorge il damigello di ritorno. Ogni passo di questo su per lo scalone, era una spinta al coltello che Buonvicino sentivasi fitto nel cuore.

Del resto, attribuiscasi l'istituzione de' consoli alla necessitá di costituire il governo comunale, in mancanza d'altro governo, quando contesero due vescovi, uno concubinario e l'altro zelante, uno papalino ed uno imperiale in ogni cittá; ovvero alla necessitá di costituirsi Milano ed altre contro allo straniero; sempre la causa di queste due necessitá rimane Gregorio VII, il gran papa, che fu autore insieme della riforma e della libertá ecclesiastica, occasione quella, aiuto questa e spinta alla libertá nostra cittadina.

Lalla, come aveva voluto, rimase dunque a Borghignano; e mentre Giorgio andava continuamente innanzi e indietro da Roma, ella perdeva il tempo e la pace a commettere imprudenze col Vharè, spinta dalla sua gelosia per la Soleil. Adesso però, la duchessina, per quanto facesse, non poteva ricuperare, tutto intero, il cuore di Giacomo.

.... Batte or la pioggia dal rovaio spinta Ai vetri de la stanza solitaria Ove la madre sta, tacita, vinta: Schiude essa i labbri, quasi in cerca d’aria; Ma pensa: la Diletta ora è felice....

Adesso quei colloqui nel profumato viale degli oleandri, fra quella esotica fioritura, le facevano terrore, ma vi andava, spinta da un istinto di lei più forte: e talvolta, in grazia, gli chiedeva di non parlare d'amore, tanto ella vedeva sorgere, dietro a quei discorsi, la tremenda parola della distruzione.

Ben è vero che, al ritorno del Lautrec, ella sentì ancora un resto di paura per le terribili misure da lui prese, ma anche quella, spinta all'eccesso, avrebbe potuto diventar poi la causa di una conflagrazione improvvisa e risolutiva.

Adriano si sentì meschino. Vitaliana, alla confessione dell'amore di suo cugino, era caduta accasciata sopra un tabouret. Essi restarono in quell'attitudine, ed in silenzio, per cinque minuti. Poi, Vitaliana, rialzandosi, come spinta da una molla, gridò: Usciamo di qui.

La meraviglia di quell'uomo pareva sincera. La nihilista aveva dunque mentito? E perchè? Quale motivo poteva averla spinta a confessare una cosa che doveva riuscire di pregiudizio alla propria reputazione? Se anche, ribelle a tutte le convenzioni, il pregiudizio non le importava, bisognava pure che ella mirasse a uno scopo nel dire la menzogna! Ma non aveva piuttosto detta la verit

La contessa, accortasi forse della soggezione che il suo aspetto aveva incusso alla giovane forastiera o spinta da naturai cortesia a toglierla d'imbarazzo, ebbe allora qualche frase molto amabile, ma pur sempre assai sostenuta, per darle il benvenuto.

Spinta da tali considerazioni la signora C. recossi nella citt

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