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Aggiornato: 1 maggio 2025
Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit, ho inteso dire cento volte da quei che amano i motti latini. Il popolo con maggior vivezza suol dire solamente: «Sperlinga negò.» E questo proverbio parmi testimonianza istorica sì valevole da correggere gli scrittori contemporanei che tacquero il caso di Sperlinga; i nazionali per non perpetuare una memoria spiacevole, gli stranieri per non saperla. Il docum. XIII. mostra che alcuni soldati di Carlo si eran lungamente difesi nel castel di Sperlinga, il che sarebbe stato difficilissimo senza la volont
E poichè entrambi mancavano di armi eguali, e si trovavano a pochi passi dalla casa della vedova Montevago Pellagra Grifeo, che ne possedeva delle buone, prendevano in prestito due sciabole. Lo Sperlinga desiderava chiarire come fosse andata la cosa, dar soddisfazione all’amico impermalito; ma D. Michele, dandogli del vile, improvvisamente colpivalo nel viso con una terribile frustinata.
Cosa non mai vista le carrozzate del Principe di Pietraperzia e del Principe di Paternò, del Principe di Gangi Valguarnera e del Marchese Spaccaforno Statella, del Duca di Caccamo Amato e del Duca di Sperlinga Oneto. ³ Novelle Miscellanee, p. 19.
Rimasto libero, costui trovava collocamento in casa Oneto, Duca di Sperlinga. C’era egli nulla di male? Secondo D. Michele sì; ond’egli avutane notizia, si partiva ad imporre allo Sperlinga una partita d’onore.
¹⁹⁴ Canzonetta siciliana per uso del corpo franco de’ volontarj del sig. Duca di Sperlinga da cantarsi al suono di una marcia militare. In Palermo, Solli, MDCCXCVI. Alla testa del suo Corpo franco partiva lo Sperlinga a raggiungere l’esercito reale; ed un caldo augurio di D. Pellegrino Terzo salutavalo in un sonetto italiano.
Quali tesori per quella spedizione profondesse il soverchiamente liberale Duca, e con lui per la medesima causa altri nobili palermitani, non sarebbe credibile se non ci fossero documenti, che fanno pensare ad un vero sperpero di gente inconscia¹⁹⁶. ¹⁹⁶ L. M. Majorca-Mortillaro, La Cappella Sperlinga, pp. 46-47. Pal., Reber, 1902.
Accecato all’inatteso colpo, lo Sperlinga traeva lo sciabolotto e piantavalo in ventre al provocatore, che ne moriva quasi all’istante, avendo appena potuto balbettare il suo torto e ricevere l’assoluzione da un padre Crocifero che a caso era lì di passaggio. L’uccisore riparava in una chiesa; ma indi a non guari, forte delle sue ragioni, costituivasi al Castello.
La storia non è finita: a brevi intervalli, altre feste vengono date da Placido Notarbartolo Duca di Villarosa, da Giovanni Oneto Duca di Sperlinga nella sua villa suburbana di Malaspina, e da Antonio Lucchesi Palli Principe di Campofranco, Capitano della real Guardia degli alabardieri, dentro il Palazzo del Vicerè.
Troviam del nome di Lamanno o Alamanno molti uomini e di parte nostra e di parte angioina nelle memorie di questi tempi. Il docum. XIII mostra che un Alamanno era il castellano di Sperlinga assediata da' nostri, e un altro dello stesso nome tra i guerrieri del presidio.
²¹⁸ G. Alessi, Prontuario di alcune noterelle ecc., p. 2. n. 14. Vedi L. M. Majorca Mortillaro, La Cappella Sperlinga, pp. 78 e segg. Palermo 1892. L’allusione alla libert
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