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Aggiornato: 29 luglio 2025


queste nostre man fien le primiere, Che tra' nemici sian vedute armate; Anzi presso ciascun, donne guerriere Furo famose a le stagioni andate; Veduta fu tra coraggiose schiere Magnanima reina in su l'Eufrate Andar fra' duri strepiti di Marte Ver Babilonia con le chiome sparte.

Tuttavia, perche' mo vergogna porte del tuo errore, e perche' altra volta, udendo le serene, sie piu` forte, pon giu` il seme del piangere e ascolta: si` udirai come in contraria parte mover dovieti mia carne sepolta. Mai non t'appresento` natura o arte piacer, quanto le belle membra in ch'io rinchiusa fui, e che so' 'n terra sparte;

e a quel mezzo, con le penne sparte, vid’ io più di mille angeli festanti, ciascun distinto di fulgore e d’arte. Vidi a lor giochi quivi e a lor canti ridere una bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi; e s’io avessi in dir tanta divizia quanta ad imaginar, non ardirei lo minimo tentar di sua delizia.

Vedëa Brïareo fitto dal telo celestïal giacer, da l’altra parte, grave a la terra per lo mortal gelo. Vedea Timbreo, vedea Pallade e Marte, armati ancora, intorno al padre loro, mirar le membra d’i Giganti sparte. Vedea Nembròt a piè del gran lavoro quasi smarrito, e riguardar le genti che ’n Senna

Sdegnò compagni, e solitario letto Era suo voto; i giusti altrui pensieri Onorar con mercede ebbe diletto, E mostrava al malvagio atti severi; Sovente armava di corazza il petto, Ed ergeva su l'elmo alti cimieri, E tra le squadre de' nemici sparte Vibrò vittoriosa asta di Marte.

E raccontami presto ogni tua pena e quel che vuoi da me; ch'io qui t'attendo con disio d'aiutarti. FILOCRATE. Ah sfortunato! Onde mai incominciar mi fia concesso? Donna sleale, al tuo trionfo altero, che fia di crudeltá mista con fraude, voglio che aggiunga queste spoglie frali, vinte da te, da te distrutte e sparte, in esempio d'altrui. FRONESIA. Deh!

Vedëa Brïareo fitto dal telo celestïal giacer, da l’altra parte, grave a la terra per lo mortal gelo. Vedea Timbreo, vedea Pallade e Marte, armati ancora, intorno al padre loro, mirar le membra d’i Giganti sparte. Vedea Nembròt a piè del gran lavoro quasi smarrito, e riguardar le genti che ’n Senna

Tuttavia, perché mo vergogna porte del tuo errore, e perché altra volta, udendo le serene, sie più forte, pon giù il seme del piangere e ascolta: udirai come in contraria parte mover dovieti mia carne sepolta. Mai non t’appresentò natura o arte piacer, quanto le belle membra in ch’io rinchiusa fui, e che so’ ’n terra sparte;

Vedea Timbreo, vedea Pallade e Marte, armati ancora, intorno al padre loro, mirar le membra d'i Giganti sparte. Vedea Nembrot a pie` del gran lavoro quasi smarrito, e riguardar le genti che 'n Sennaar con lui superbi fuoro. O Niobe`, con che occhi dolenti vedea io te segnata in su la strada, tra sette e sette tuoi figliuoli spenti!

Per me di fiera guerra orribile arte Arma di Rodi il campo in questi giorni, Che se del gaudio suo non fossi a parte, Forano d'Ottoman lieti i ritorni; E d'altrui si vedran le vene sparte Perchè regia corona il crin m'adorni? Tale offerta s'udr

Parola Del Giorno

serafica

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