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Aggiornato: 6 giugno 2025
Il signor Fedele, che sedeva in sala facendo certi suoi conti colla memoria, al lume d'una lucernetta, la cui fiamma per essere nudrita d'olio di noce, s'agitava fumicosa spandendo intorno un odore molesto; balzò in piedi a quel suono, corse sul pianerottolo, e levandosi alta la lucerna sopra la spalla, si chinò per vedere meglio chi fosse colui che saliva.
Non possiamo lasciarla così... Vogliamo portarla sul letto?... Volete?... Egli non rispose, non parve nemmeno che avesse udito. Come la baronessa gli mise una mano sulla spalla, fremè quasi investito da una corrente magnetica; e il suo sguardo stravolto, smarrito, perduto, esprimeva un'angoscia tanto paurosa, che alla loquace signora mancarono un momento le parole.
Vedrai soggiunse Alberto a sua moglie, toccandole la spalla da buon camerata anderai subito d'accordo con tutti, brava gente, ottima gente. Il dottorone gi
Perchè far misteri con noi? la causa dei Milanesi non è quella pure di noi tutti? e siam qui per dare di spalla quanto valiamo. Non si aspetta che quel momento del Signore, il dies irae. Ma chi dirigerebbe?
E siccome non cessava di picchiare con un pezzo di riga sulla spalla e sulla testa della povera donna, alle grida, ai pianti di costei, sì risvegliò la casa, si aprì qualche finestra, comparvero dei lumi e cominciarono gli uhè.... di sotto e di sopra.
È giorno? La voce di lei, la mano di lei appoggiatasi alla sua spalla lo fecero trasalire. Di gi
Un grido si levò dalla folla... Poi successe il silenzio terribile dell'ansia repressa... Fourrier con moto involontario appoggiò la mano convulsa sulla spalla dell'amico, e levossi sulla punta dei piedi...
E con la punta della frusta picchiò, per celia, sulla spalla della berrettaia, che rincasava a piccoli passi. Vado alla Posta disse Rocco. Avete visto? sorrise la berrettaia, scansandosi V'ho portato fortuna. Più in l
Le sue membra erano deformate dalle rudi fatiche, dall’opera dell’arare che fa sorgere la spalla sinistra e torcere il busto, dall’opera del falciare che fa tenere le ginocchia discoste, dall’opera del potare che curva in due la persona, da tutte le opere lente e pazienti della coltivazione. Egli, dicendo l’ultima parola, accennava al fiume.
Come mi commuovo! sento bisogno di riaprire il mio mobiletto e di annotare.... come mi commuovo! Non sono ricchi e sono felici! Qui, ad una finestra vicina, un uomo è affacciato e guarda: lei, non bella, gli appoggia una manina sulla spalla.... Oh felicit
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