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Aggiornato: 22 giugno 2025
Ma allora perchè era lì in casa sua, era lì con Evelina, con sua moglie, a dormire, a mangiare? Era vero dunque! L'urlo della folla era il grido segreto, invano soffocato, l'urlo della folla era il grido della sua coscienza! Egli era dunque un mantenuto?... Un mantenuto!... Perciò era fuggito dinanzi a quel vecchio!
Era forse la voce di una, o d’entrambe, che bisbigliava nel tepore del sonno, tra il fumo del vino biondo, qualcosa di non dicibile, di soffocato quasi con paura nelle trecce calde, voluminose.
Attese tremante. La persona che aveva battuto entrò sola, e rinchiuse l'uscio dietro a sè. Era una donna: era Camilla. Gabriella mise un grido, ma debole, ma soffocato. Sua cognata si avanzò verso di lei; le si assise vicino; le prese una mano. Non vi spaventate, Gabriella, disse con accento insinuante. Io sono venuta a chiedervi perdono.
Una giovane bruna, massiccia, con due larghi occhioni stupidi e chiari, annaspava matasse di seta, piangendo in silenzio; un pianto cruccioso, soffocato, punto drammatico, un vero pianto di dolore; un pianto di madre. Non poteva parlare; furono le altre donne della sua casa, Maddalena la cognata, e la vecchia nonna, che risposero per lei. Aveva una bimba moribonda.
Ma in quella che la Madre Maddalena si muoveva per un verso lungo il viale e il gobbo legnaiuolo per l'altro verso la scalinata, un grido soffocato, un tonfo, li fecero rimaner sospesi ambedue, quindi pigliar l'abbrivo alla volta della fanciulla. Che era egli avvenuto? La giovinetta, come s'è udito, aveva tolto il biglietto, e, rivolgendosi dall'altra banda, s'era fatta a nasconderlo in seno.
Soffocato subitamente dai singhiozzi non potè proseguire. E il giudice, sempre più impressionato dal vedere che la fisonomia morale del giovane era molto diversa da quella che, sulla fede dei ricordi e della fama, gli aveva attribuita, considerava ora tra sè, in atto di discreto compatimento, l'efficacia della prova morale che l'accusatore finalmente precisava.
Non ne posso più. Ho bisogno d'un respiro. Ella disse: Hai ragione. Credo che tornerò presto, come ho promesso. Ti scriverò. Anche tu, forse, non vedendomi soffrire, avrai un sollievo. Ella disse: Nessun sollievo mai. Un pianto soffocato tremava nelle sue parole. Ella soggiunse a un tratto, con un accento di lacerante angoscia: Tullio, Tullio, dimmi la verit
Le nove meno un quarto. Ancora quaranta minuti. La stazione restava deserta: si udiva soltanto qualche fischio rauco, soffocato, di macchine manovranti lontano; qualche passo risonava, ma di persone che uscivano avviandosi alla citt
Marta aveva soffocato un grido, come colpita al cuore; e nello stesso momento aveva sentito le sue viscere sollevarsi, muoversi nel suo grembo un essere, e per le sue vene, per la sua carne correre il palpito atteso, la rivelazione di un'altra vita, scoppiata colla rivelazione stessa dell'amore.
Come sarebbe a dire? proferì, dopo una lunga pausa, mentre il suono soffocato della cornetta e il fischio della locomotiva annunziavano la ripresa della corsa. Dico che la nostra unione non è indissolubile. Non siete maritati? L'ambiguo sorriso tornò ad incresparle l'angolo della bocca. Siamo maritati. Allora?
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