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Aggiornato: 24 maggio 2025
I cristalli brillavano sulla lucida tovaglia fra i piatti fermi e l’argenteria. Un bel vaso di fiori confondeva i suoi profumi colle esalazioni delle pietanze. In principio non si udiva che l’acciottolio dei piatti, tutti mangiavano in silenzio, ma la signora Emilia s’accorse subito che Maria soffiava sul cucchiaio colmo, e mangiava la minestra col pane.
Tutto il paese sacrificava la recente ricchezza del fromento a gloria del patrono. Su le vie, da una finestra all’altra, le donne avevano tese le coperte nuziali. Li uomini avevano inghirlandato di verzura le porte e infiorato le soglie. Come soffiava il vento, per le vie era un ondeggiamento immenso e abbarbagliante di cui la turba s’inebriava.
Ella stessa stava nel suo salone favorito, che era un po' salone, un po' veranda e un po' serra, dove le tendine moderavano la luce, il ponente soffiava amabilmente, uno zampillo d'acqua rinfrescava l'aria, e i fiori d'autunno appagavano l'occhio.
Ma girato il capo delle Palme, non si trovò punto il gran fiume. Altri promontorii furono veduti e girati via via; ma senza ritrovare, non che il gran fiume, un sorgitore in cui gettar l’áncora. Il vento soffiava al traverso; l’infoscarsi del cielo faceva prevedere un grosso temporale. L’almirante pensò giustamente che fosse atto di prudenza ritornare indietro, per ormeggiarsi alla foce di un altro fiume, gi
Così i nuvoloni addensatisi sul tetto della signora Maddalena, erano dissipati dal vento che soffiava dall'Apennino, portando innanzi al suo furore, altri nuvoloni gravidi di maggior tempesta. E gi
La notte era burrascosa: il vento soffiava veemente; le ore passarono: Emilia udì appostar le sentinelle. Di lì a poco, una fioca melodia traversò l'aere; riconobbe il suono di un liuto accompagnato da' queruli accenti d'un uomo. Essa ascoltava sperando e temendo; ritrovò la dolcezza armoniosa della voce e del liuto, che gi
La sensazione delle porte e delle finestre spalancate, l'imagine del vento che soffiava da tutte le parti involando il danaro, gli erano abituali.... La sola cosa che lo stupiva un poco, si era che il patrimonio resistesse ancora e che sua madre non si accorgesse della rovina imminente.
E annunziò: La signora è chiamata al telefono Chi è? chiese Nicla, scuotendosi. Il signore. Aspettami! disse Nicla a Bruno. Bruno aspettò con la fronte appoggiata ai cristalli d'una finestra, pensoso, come quando, piccino, soffiava sui vetri e disegnava pupazzi col dito nel velo del fiato. Nicla tornò. È mio marito, disse, che mi avverte che verr
Tutti accovacciati intorno a quel focolare: chi soffiava, chi faceva riparo col suo corpo a un venticello impertinente, perchè tutto quel fumo si cambiasse in fiamma; ma tutti i nostri sforzi insieme riuniti a nulla approdavano.
La signora Caterina si soffiava il naso, e diceva, facendo l'indifferente: «C'è una nebbia quest'oggi che la si taglierebbe col coltello». Mio padrigno aveva la parrucca di sghembo coll'incavo d'un orecchio in mezzo alla fronte; segno di gran turbamento di spirito. Uscì subito colle zitellone.
Parola Del Giorno
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