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Aggiornato: 4 giugno 2025


Noi ci appressammo, ed eravamo in parte, che la` dove pareami prima rotto, pur come un fesso che muro diparte, vidi una porta, e tre gradi di sotto per gire ad essa, di color diversi, e un portier ch'ancor non facea motto. E come l'occhio piu` e piu` v'apersi, vidil seder sovra 'l grado sovrano, tal ne la faccia ch'io non lo soffersi;

Sposo, sorella, figlia, e voi, per cui Data, o fratelli, avrei pur la mia vita, Amiamci in Dio! Per meglio amarvi in lui Io son partita. Soffersi in vita, in agonia soffersi, Ma ne' dolori mi sostenne un Dio: Non ne gemete, que' dolor gli offersi, E a' suoi li unìo. E s'ebbi in terra alcuni giorni amari, L'affetto vostro li abbellì cotanto, Che pur tai giorni a me tornaron cari Standovi accanto.

Noi ci appressammo, ed eravamo in parte, che la` dove pareami prima rotto, pur come un fesso che muro diparte, vidi una porta, e tre gradi di sotto per gire ad essa, di color diversi, e un portier ch'ancor non facea motto. E come l'occhio piu` e piu` v'apersi, vidil seder sovra 'l grado sovrano, tal ne la faccia ch'io non lo soffersi;

che', per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, piu` si concepera` di tua vittoria. Io credo, per l'acume ch'io soffersi del vivo raggio, ch'i' sarei smarrito, se li occhi miei da lui fossero aversi. E' mi ricorda ch'io fui piu` ardito per questo a sostener, tanto ch'i' giunsi l'aspetto mio col valore infinito.

turgide fansi, e poi si rinovella di suo color ciascuna, pria che 'l sole giunga li suoi corsier sotto altra stella; men che di rose e piu` che di viole colore aprendo, s'innovo` la pianta, che prima avea le ramora si` sole. Io non lo 'ntesi, ne' qui non si canta l'inno che quella gente allor cantaro, ne' la nota soffersi tutta quanta.

Perchè mi disprezzi, mi deridi, mi respingi?... Dimmelo, Fathma, perchè?... perchè?... L'almea non rispose; ella cercò di sciogliersi da quella stretta, ma senza riuscirvi. Impallidì orribilmente. Tu non sai adunque fino a qual punto io ti ami? ripigliò il greco con passione furiosa. Tu non sai adunque quanto io soffersi per te, da quel giorno che tu mi apparisti a Machmudiech?

Esile ed avvilita, in vesti grame, Piansi di freddo e fame. Crebbi così, racchiusa in un dolore Torvo, senza parole; Crebbi col buio intorno e qui nel core Una feroce nostalgia di sole. D’occulti pianti e di sconforto vissi, Soffersi e maledissi.

Parola Del Giorno

cip

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