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Aggiornato: 21 giugno 2025


Vidi quel Bruto che caccio` Tarquino, Lucrezia, Iulia, Marzia e Corniglia; e solo, in parte, vidi 'l Saladino. Poi ch'innalzai un poco piu` le ciglia, vidi 'l maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia. Tutti lo miran, tutti onor li fanno: quivi vid'io Socrate e Platone, che 'nnanzi a li altri piu` presso li stanno;

Per essi una rivoluzione è poco più di un tumulto di mercato, se vi arrivano nell'ora dello scoppio: una catastrofe di governo non ha l'importanza della caduta di un ponte: ogni finale di dramma ne sia Cristo o Socrate, Caio Gracco o Cola da Rienzi, Cicerone o Savonarola il protagonista, diventa uno spettacolo pagato largamente dalla fatica di un viaggio interminabile. Essi vanno, ma non arrivano e non ritornano mai. Non aspettano alcuno e nessuno li attende: non migrano perchè non intendono fermarsi, non viaggiano perchè non hanno scopo, non lavorano perchè ogni lavoro suppone un ambiente, ma guardano e girano. L'abbandono di ogni ricchezza, il dispregio di ogni posizione li rende superbi, ma la coscienza della inanit

¹⁶⁷ Socrate, 8.

La religione rimase poco piú che arte politica, stromento, arcano d'imperio, in mano a' patrizi, che serbarono fino alla fine della repubblica la privativa del sommo pontificato e de' sacerdozi maggiori. Incominciata da Socrate, Platone, Aristotele e gli altri capiscuola, questa fu la grande, la utile etá della filosofia; non ne sorgerá mai piú un'altra tale.

Sozomene, di poco posteriore a Socrate, ha rifatto la storia di quest’ultimo, aggiungendo qua e l

NARTICOFORO Pythagoras, philosophus philosophorum, giurava per lo numero quaternario; iuro ego similiter per numerum quaternionem. E Socrate, che fu giudicato dall'Oraculo per il sapientissimo di viventi, giurava per la brassica. ESSANDRO. Alla loquela e all'abito mi pari un pedante. NARTICOFORO. Non aedepol, non Hercle, non certo, non son unquanco....

Socrate, Gesù, Rienzi, Masaniello, i Gracchi, tribuni coraggiosi del popolo, sacrando ad esso la loro vita, son rinnegati e crocifissi! E la sorte dei tribuni moderni, sar

¹⁷¹ Socrate, 19. ¹⁷² Sozom., 357. Ma l’illusione svanì presto. La formola nicena diventò un nuovo tizzone di discordia. L’Oriente ecclesiastico era gi

Tutto è bello, gaio, fresco, giovane perfino il marchese! il quale s'immerge nella quarantina, maturata anticipatamente, precocemente almen d'altri dieci anni, da una marchesa bisbetica come la moglie di Socrate. L'et

Facendolo troppo alto, non lo considerava più come un uomo. E cotesto non si poteva ascriverle a torto, imperocchè simiglianti sformazioni sono la cosa più naturale del mondo. Noi, quanti siamo, non immagineremo mai Socrate innamorato; lo vedremo sempre filosofante, perfino nella casa di Aspasia.

Parola Del Giorno

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