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Ma da quei momenti di virtuosa concitazione ben tosto ricascava egli nelle abitudini antiche, spoglie di ogni gentil sentire, e per cui sino i più soavi affetti prendevano del fiero e dell'atroce.

Drollino incontrò un'altra volta la Duchessa, e fu contento di vederla, perchè aveva udito dire che la signora non stava tanto bene. Si buccinava anzi che ci fossero delle speranze..., certe speranze soavi, che si concretano nei preparativi d'una piccola culla....

Guido si leva in piedi, muta alcuni passi vacillando; poi sta, e piange. La fanciulla udiva scenderle sopra l'anima quelle lacrime, soavi come il pianto della sua genitrice. Chi è che piange? ella disse; io non avrei creduto che in questo luogo si chiudessero anime più desolate della mia. E guardando il cielo sospirò mestamente.

Io quando vidi la immagine della Beatrice Cènci, che la pietosa tradizione racconta effigiata dai pennelli di Guido Reni, considerando l'arco della fronte purissimo, gli occhi soavi e la pacata tranquillit

Ma in tutte le stagioni, con tutti i tempi, i lavoratori se lo vedevano comparire davanti, ed inginocchiato in mezzo all'erba accompagnare l'opera dei campi con cantilene soavi e tenere o con inni ardenti di fede.

Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor di Federigo, e che le volsi, serrando e diserrando, soavi, che dal secreto suo quasi ogn’ uom tolsi; fede portai al glorïoso offizio, tanto ch’i’ ne perde’ li sonni e ’ polsi. La meretrice che mai da l’ospizio di Cesare non torse li occhi putti, morte comune e de le corti vizio,

Tutto il mio essere veniva alterato da ciò che passava nell'aria, da un soffio, da un'ombra, da un bagliore. Le grandi malattie dell'anima come quelle del corpo rinnovellano l'uomo; e le convalescenze spirituali non sono meno soavi e meno miracolose di quelle fisiche.

E 'l tronco: <<Si` col dolce dir m'adeschi, ch'i' non posso tacere; e voi non gravi perch'io un poco a ragionar m'inveschi. Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor di Federigo, e che le volsi, serrando e diserrando, si` soavi, che dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi: fede portai al glorioso offizio, tanto ch'i' ne perde' li sonni e polsi.

E 'l tronco: <<Si` col dolce dir m'adeschi, ch'i' non posso tacere; e voi non gravi perch'io un poco a ragionar m'inveschi. Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor di Federigo, e che le volsi, serrando e diserrando, si` soavi, che dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi: fede portai al glorioso offizio, tanto ch'i' ne perde' li sonni e polsi.

Quella ragazza così fiorente e bianca e rosea nel candor verginale, quella bellissima fanciulla bionda che lo guardava arrossendo, timidamente, e che timidamente arrossendo, pareva innamorarsi, gli recava tra mezzo i brividi occulti della passione, gli incanti più dolci e più soavi.... come un vago risveglio, un rifiorir gentile, come l'aura tepida, olezzante che annunzia il ritorno di una nuova primavera.