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Aggiornato: 8 settembre 2025
Sire Iddio, che letterone! esclamò il capitano Fiesco, torcendo lo sguardo atterrito. Vedi? notò madonna Bianchinetta. Ci avrai da leggere un bel poco, e Filemone e Bauci dovranno aspettare. Chi manda la staffetta è Giovanni Passano; diceva Polidamante in quel mezzo. Strano! ripigliò messer Bartolomeo. Ci siam visti mezz'ora prima che io rimontassi a cavallo.
Sire, senza ciò, continuò ingenuamente Bambina, io non sarei venuta ai piedi di V. M. Io pure ho promesso qualche cosa, io pure, onde ottenere quella rivelazione. Io ho promesso la mia vita. Vostra Maest
Io vi ho lasciato in istato di grazia ieri sera, a dieci ore. Ma la notte, sire, il diavolo va intorno: i cattivi spiriti scaricano sopra di noi le loro emanazioni pestifere; nel sonno, l'anima non è in guardia; la carne regna; le tenebre maculano.... Vogliate, sire, prepararvi un istante. Infrattanto io riconcilio il mio vecchio penitente ch'è col
Cio` che non more e cio` che puo` morire non e` se non splendor di quella idea che partorisce, amando, il nostro Sire; che' quella viva luce che si` mea dal suo lucente, che non si disuna da lui ne' da l'amor ch'a lor s'intrea, per sua bontate il suo raggiare aduna, quasi specchiato, in nove sussistenze, etternalmente rimanendosi una.
E cosa dunque, monsignore, dobbiam rispondere al re di parte di vostra grandezza? Gli risponderete, sire di Buglione, che perdoni i Sassoni ed i Turingi, e tolga da essi quelle riparazioni che una dieta generale di Alemagna sapr
L'alterezza del Conte rimase trafitta da così aspra interrogazione, onde, riassumendo quel superbo contegno che gli era naturale, rispose: «Siamo.» Il Cavaliere senza inchinarsi soggiunse: «Or via, sire Conte, la Serenit
Ma io non posso nulla, sire. Io non posso che soggiungere questo semplice dettaglio: Lunedì, 27 settembre, vi sar
Il mio pensier non può scordare quelle forme e quei gesti e quei suoni che sprovvisti di favella hanno espresso un eccellente discorso muto. a parte. Aspettane la fine! Sono svaniti stranamente. Ebbene poco importa poichè le vettovaglie hanno lasciato dietro loro. Abbiamo buon appetito: non vi piacerebbe d'assaggiar queste cose? No. Davvero, Sire, non c'è d'aver paura.
pria che passin mill’ anni? ch’è più corto spazio a l’etterno, ch’un muover di ciglia al cerchio che più tardi in cielo è torto. Colui che del cammin sì poco piglia dinanzi a me, Toscana sonò tutta; e ora a pena in Siena sen pispiglia, ond’ era sire quando fu distrutta la rabbia fiorentina, che superba fu a quel tempo sì com’ ora è putta.
Ei parlò di tesori e di castella, di terre ismisurate, d'omaggi e di diletti senza nome. Lucidamente arrisegli la Bella, dicendo: «Voi mi fate «onor grande, o mio sire.
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