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Aggiornato: 10 maggio 2025


Mare, divino Mare, io non credo, non voglio credere che la terra sia rotonda! Miopia dei nostri sensi! Sillogismi nati morti! Logiche defunte!... O Mare, io non credo che tu malinconicamente t'avvoltoli sul dorso della Terra come una vipera sul dorso d'un ciottolo!... L'han dimostrato i Sapienti, che tutto seppero misurarti, e che tutte scandagliarono le tue onde... E che importa?... Nessun sapiente mai sapr

Oh quanto egli è soave L'errar su l'orme di stessi, ignoti Agli occhi dei saccenti! oh come il filo Dolce si snoda dei pensieri all'ombra Coperta d'una siepe! ecco ti sfugge Di mano il libro che portasti grave Di logorati sillogismi e stai A leggere te stesso.

Certo costoro non sanno che il mio primo poema epico: La Conquête des Etoiles, pubblicato nel 1902, recava nella prima pagina, a guisa di epigrafe, questi tre versi di Dante: «O insensata cura dei mortali, Quanto son difettivi sillogismi Quei che ti fanno in basso batter l'ali

Il parto della contessa aveva messo in vena mio zio canonico, che s'era sgravato alla sua volta di tutti i luoghi comuni accumulati da tanti anni nel suo cervello dai quaresimali del Duomo, accompagnati da uno scialacquo di rettorica. La sua lettera era tutta ingemmata di dilemmi, sillogismi, metafore, tropi, pleonasmi ed iperboli, e tutto questo lusso di figure per persuadere un nipote spiantato ad abbandonare ogni più lontana velleit

Ernesto Pozzi è tutto quel che di più brianzuolo ci sia e ci tenga ad esserlo. Nato ad Acquate il 9 luglio 1843 il paesello del favoleggiato Don Abbondio negli ammirabili Promessi Sposi era spiegabile che i suoi volessero farne fuori un successore al tremebondo curato manzoniano. Però fra le mura del seminario di S. Pietro in Barlassina il piccolo Ernesto non trovò la vocazione pel santuario; sicchè, compiutivi i primi studii, spogliò la veste talare e le brache corte, ed il liceo Beccaria di Milano ebbelo fra i suoi più vivaci e più svegliati scolari. Ma nel 1860 c'era ben altro da fare che studiare filosofia. Ed Ernesto mise sotto chiave i sillogismi e se ne andò in Sicilia colla seconda spedizione, che ebbe nome dal generale Medici. L'et

Suo Spirito Santo è il pensiero, è il sentimento di elevazione umana verso un nobilissimo, e forse irraggiungibile ideale: e questo pensiero, questo sentimento, egli artista, non può ragionarli, discuterli per via di sillogismi, di deduzioni filosofiche e scientifiche, ma esprimerli con la rappresentazione, con la creazione immaginativa, che ha le sue leggi fisse, di proporzioni, di armonie, di colorito, alle quali nessun artista che voglia esser tale può sottrarsi.

Nel caso nostro, come avrebbe potuto il Giuliani venire in chiaro di quella trama tenebrosa, senza un miccino di prepotenza? Far capo alle leggi? Ottimamente; ma come, se i custodi della giustizia giravano nel manico? Quello non era tempo da sillogismi; la forza occorreva. E i Templarii ne usarono parcamente, come si è potuto vedere. La rivoltina cadde a tempo dalle mani del briccone; per farlo parlare ci volevano quelle medesime argomentazioni ad hominem che gi

Io lei rimiro ed essa Sui piè diritta e rigida Guarda il borghese ignoto che la guarda E non sappiam che dire. Qual scienza mai d'una barbara capra Intese i biascicati sillogismi? Del mio scarso viatico Porgo alla bestia un morsellin di pane, Che lieta il muso sporge E mangia e ancor ne chiede: io la cornuta Testa carezzo, chè gi

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