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Aggiornato: 9 giugno 2025
A Venezia quasi tutti i preti ordinati da evangelo e da messa da' prelati siedono nella chiesa con degli assistenti a fianco e con un gran bacile dinanzi.
Portiamoci adesso nello stanzino dei nostri portinaj e gioiremo d'una scena edificante di pace e d'amore. Vi stanno raccolti Maddalena, Erminia e Flavio; i due amanti siedono molto vicini ed il loro viso esprime una gioja calma, sincera, innocente.
Il consiglio veramente è un solo nel quale non vi è altro presidente che esso re, con intervento di dodici sultani, uomini di esperienza e d'intelligenza nelle cose e governo di stato; sebbene questo numero è alternato da quei sultani che di tanto in tanto vengono alla corte, ed entrano tutti in consiglio ogni giorno, eccetto quando il re va al bagno e quando si taglia le unghie. L'ora del ridursi, sì l'estate, come lo inverno, è dalle ventidue ore in poi, e stanno ridotti secondo le materie che si trattano, fin tre, quattro, cinque, sei, e sette ore di notte. Siede il re sopra un divano non molto alto da terra, e dietro alle sue spalle siedono li figliuoli quando si trovano alla corte, alla quale ordinariamente interviene sultan Caidar Mirza, che è come luogotenente del re, nè si parte da esso. All'incontro della faccia di esso re, siedono li sultani consiglieri per et
Don Guottibuossi avvisa della tresca e dice: E' vi bisogna ad ogni patto mostrar che il matrimonio vi rincresca, e farvi trascinare in sul contratto, e lasciar che Marfisa la prima esca a ragionarne; e condurrem la trama: per altra via non si piglia la dama. Siedono a mensa. Marfisa siedeva, e sta ingrognata e mangiar non voleva.
Vi eran parecchie signore. Le signore, nel cortile dei Leoni, fanno ogni sorta di fanciullaggini; mettono il viso fra le colonne gemelle, si nascondono negli angoli oscuri, siedono in terra, stanno per ore immobili colla testa appoggiata sulla mano, sognando. Quelle signore facevan così.
82 Siedono al fuoco, e con giocondo e onesto ragionamento dan cibo all'orecchia, mentre, per ricreare ancora il resto del corpo, altra vivanda s'apparecchia.
Smetto, smetto. Dunque alle corse stavamo in prima fila sulla tribuna: viene Paolo Lovati e ci presenta un bel giovane, Roberto Montefranco. Soliti saluti e complimenti vaghi, essi trovano dei posti e siedono alle nostre spalle; scambiamo qualche parola, sino a che si ode il segnale della partenza dei cavalli. Ti ricordi che io proteggeva Gorgona, senza prevedere quanto essa mi sarebbe stata ingrata... basta, bisogner
Calunniai Rospetti, Rizzotto, Palenza, calunniai tutti questi signori che siedono con me sul banco degli accusati. Insomma feci un romanzo. Ma siete voi uomo da inventare un romanzo? Chi ve lo suggeriva? E la vostra pubblica notoriet
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