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Aggiornato: 8 luglio 2025


Signora Lucrezia, sussurrò Beatrice nell'orecchio alla matrigna, oh qualche terribile infortunio ci pende sopra la testa! I suoi sguardi non ischizzarono mai tanta malignit

Ed ei finiva per dirsi che quegli sguardi, che quei sorrisi facevano solo che da molti s'invidiasse la sua felicit

Mi cinser la testa pietose D'un olio di rose soave: Mi tolser la nebbia che ingombra Lo spirto com'ombra letale, E Figlio mi dissero Ave! Noi siamo le eterne sorelle Noi siamo le belle immortali, Che sciolto il mister della Sfinge, Di morte non spinge la mano. Ci accoglie la selva divina, Che verde sconfina nascosa Ai cupidi sguardi dei vivi Di rose e d'ulivi fiorente: Riposa, riposa, riposa.

Io entrava per la prima volta nelle regioni sublimi delle montagne, a passi lenti, e con rispettoso raccoglimento, come un devoto che penetra nel tempio di Dio. Le valli ondulate chiuse fra eccelse rupi, i boschi d'abeti che s'arrampicano sulle roccie fra i precipizii, le acque rumoreggianti che saltavano di balzo in balzo fino al profondo torrente arrestarono lungamente i miei sguardi incantati.

Apparve su una loggia, d’improvviso, la Ciccarina, la bella delle belle, la rosa delle rose, l’amorosa pèsca, colei che tutti han desiato. Per un moto unanime, li sguardi si volsero verso di lei. Ella, nel trionfo, stava semplicemente, sorridendo, come una dogaressa dinanzi al suo popolo. Il sole le illuminava la piena faccia di cui la carne è simile alla polpa di un frutto succulento.

In quel punto gli sguardi suoi s'incontrarono con gli sguardi del giovane, e non sapendo come reggere all'onda carezzevole di quegli occhi bruni, e sentendo d'arrossire, Roberta cercò in fretta i guasti e cominciò a calzarli, con la testa china. Il treno si fermò a Sampierdarena lungamente.

Emilia desiderava sfuggire alla scena di quell'alterco; voleva servire la zia, ma disperava di calmare Montoni, nei cui sguardi dipingeasi a tratti di fuoco la tempesta dell'anima.

Mostrava al giovane gli orologi accompagnandoli con certi sguardi che dicevano tutto; maneggiando la merce delicatamente colle dita bianche, un po' impacciate dai grossi anelli ingemmati, e facendo saltare le casse e le calotte colle unghiette rosa, lucenti e forti come l'acciaio.

Di nuovo i suoi sguardi caddero sulla lettera chiusa: una curiosit

Non avrei mai avuto il coraggio di affrontare gli sguardi dei camerieri dell'albergo di Milano. Non c'era mascalzone sulla terra, in cui non vedessi un giudice, e dinanzi a cui non chinassi la fronte. «Massimo non seppe e non sapr

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