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E ancora e sempre avanti; e se i palagi sfumano nelle nebbie, e se nel mare e tortuosi anfratti e cupe ambagi si perdon nei profondi, e se in sull'are e di Gloria e d'Amor fuman le stragi delle vittime illuse, e il camminare dalla Fonte allontana, e se i malvagi mister' la Sfinge impone a decifrare, che importa?

Sola sei, con la nera ombra difforme tua, che t’insegue sul pallor sidereo del marciapiede. E fredda, nel cinereo volto di sfinge e dentro il cuor che dorme. Pur ieri ardevi sino alle midolla del fuoco per cui sol bella è la vita. Chi ti strappò l’anello dalle dita?... Chi a te del sogno inaridì la polla?...

Heine, gioconda larva innanzi a un teschio ròso, Leopardi, eco triste, gemito lungo e stanco, Baudelaire, erta sfinge con le catene al fianco, Shelley, lampeggiamento sopra un mar tempestoso; Quando, oppressa dal peso di mille ambascie, langue L'anima e vi domanda un istante di pace, È la vostra parola come morsa tenace Che soffoca, che stringe fino al gocciar del sangue.

Ma , se fosse nuova! se... Io non sono architetto e studioso per analizzare i particolari; mi lascio vincere dall'insieme, che è severo, raccolto, pieno di poesia storica e religiosa. Non domandò la mia fantasia: Chi pregò? Come vi pregò?... Il povero uomo passa; il cofano vecchio e l'avello antico rinchiudono l'enigma della sfinge.

E il piccolo cuor che ha creduto di battere eterno, la Sfinge a un tratto comprende: si sente caduco; ma il tempo gi

E la sfinge e il frosone e le lucciole e i grilli e perfino le rane ed i pipistrelli erano i messi della Natura e recavano tutti la stessa ambasciata: «salutelo stesso consiglio: «rimani con noilo stesso conforto: «qui è la pace infinita, qui s'abbreviano le vie che dalla terra conducono al cielo, qui si palpita dell'eterno amore, si contempla l'eterna bellezza, si ode l'eterna armonia

Sfinge incomprensibile, la malattia si accaniva, deridendo gli sforzi del medico. E giorno per giorno parlando con Maria, facendola abilmente discorrere, egli acquistava la convinzione che la virtù della donna non sarebbe stata meno crudele, meno ostinata della malattia, nella sua resistenza. Ma anche lui si accaniva, mostrando in fondo poca saggezza.

Trionfavan superbi i Faraoni; E guardò calma col gran d'occhio nero Le feste immense e l'orride tenzoni. Pallida e bruna, col sorriso altero, Della immobile Sfinge colossale Sfidò lo sguardo bianco ed il mistero Con la serenit

ch'io veggio certamente, e pero` il narro, a darne tempo gia` stelle propinque, secure d'ogn'intoppo e d'ogni sbarro, nel quale un cinquecento diece e cinque, messo di Dio, ancidera` la fuia con quel gigante che con lei delinque. E forse che la mia narrazion buia, qual Temi e Sfinge, men ti persuade, perch'a lor modo lo 'ntelletto attuia;

Che cosa chiudeva la sfinge di quel bel volto e quando mai ella potrebbe, penetrandogli nell'anima, chiamarlo veramente suo? Ella avrebbe tanto volontieri squarciata la sua mente e il suo cuore davanti a lui, per mostrargli che ne era compresa; per un bisogno irresistibile di fusione, che l'avvicinamento materiale aveva irritato senza soddisfare.