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Aggiornato: 10 giugno 2025
C'è sempre stato in me un istinto che io suppongo derivato dalle mie tendenze letterarie; un istinto a vedere il quadro e la plastica in ogni cosa; guardai Lidia perciò con sincera compiacenza; ella pareva una leonessa ferita, dritta nel fondo della camera, gli occhi pieni di sdegno; bellissima. Perchè fingi, Sergio? ella disse. Perchè fingi di non capire quel che ho sofferto?
Sergio raccolse tutta la copia di Regina, la piegò e la mise sulla colonnina a fianco al suo letto. La sera, e' si lamentò di un gran mal di capo. Regina pranzò sola, ed alle dieci, Sergio la rinviò nella camera di lei. Durante tutta la sera non le aveva volto dieci parole. Rientrata in camera, Regina pregò e si coricò.
Ad ogni strepito di carrozza, volgeva il capo dal lato della via. Alle due, una superba vettura a due cavalli si fermò innanzi la palazzina, li cocchiere vociò: la vettura entrò nel giardino. E Sergio vide il principe, cui conosceva di vista, discendere sotto la marquise. Mezz'ora dopo, giunse un coupè. Il cocchiere appellò pure: la porta si riaprì; si rinchiuse tosto.
Bisogna però soggiungere che Sergio di Linsac non era iscritto nel bilancio di rendita di madama Augusta Thibault. Ella lo amava di cuore, lo amava dei sensi e la partita saldavasi così. Ma la buona dama non si contentava della diaria un po' magrina del poeta.
Sergio poggiò la tazza sul mobile vicino al suo letto, e, leggendo sempre la scritta della moglie, o sorbendo a centellini la bevanda profumata, le disse: Andremo a continuare. Dammi i fogli allora rispose Regina. Prendi un altro quinterno replicò Sergio senza levar gli occhi dal manoscritto. Non v'è che della carta a lettere.
La donna mi domandò il coltellino per aggiungere i nostri nomi all'elenco sospiroso; girò intorno al tronco per trovarne una faccia priva di segni, e vedendo una S circondata da mirabili ghirigori, mi chiese: Quando hai inciso questo, Sergio? Mai, cara, risposi. Lo vedo ora per la prima volta.
Allora, l'è un addio per sempre? T'inganni, Sergio. Io non dimenticherò giammai che tu mi prendesti piccola contadina d'Arles, e che mi
Voi venivate qui per qualcosa, Marco soggiunse Sergio, dopo aver dimandato scusa a sua moglie di averla scottata. Sì rispose il giovane Alberto Dehal è sul punto di morire. Egli vorrebbe vedere per l'ultima volta colei che gli fu fidanzata, e cui, duolmi ripeterlo, egli ama ancora.... Io non andrò! gridò Regina con impeto.
Il ballo del ministro aveva avuto luogo il lunedì. Il giovedì, Sergio riceveva questo viglietto: «Sabato, all'una del mattino, al Foyer dell'Opéra, seguite il domino a faveur rosa che vi toccher
Appena pronunciate queste parole, Lidia arrossì vivamente; ma nel medesimo tempo, il mio viso ebbe forse un'espressione così dolorosa, che la donna porse la destra sulla mia bocca, aggiungendo: No, no, non dir nulla, se non vuoi, Sergio! E si chinò a baciarmi.
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